La cosa che mi piace di più di valiant hearts è che è ambientato nella prima guerra mondiale, perchè ormai la gente ricorda solo quella ( più che altro perché proprio in quel periodo sono avvenute le tragedie più famose della storia, tranne la fondazione di Multiplayer e Everyeye)
Sembra una cazzata ma un altro gioco che merita (e merita soprattutto per le varie campagne) ambientato nella WW1 è Battlefield 1. In particolare quella sul Monte Grappa e quella con Lawrence d'Arabia tantissima roba narrativamente parlando
Urlare secondo me è funzionale in una certa fase per sensibilizzare quelli "in mezzo" (perché altrimenti l'altra parte li convince che "non si può più dire niente"). Solo che a una certa urlare non basta più e dovrebbe scattare il dialogo, solo che invece preferiamo aggredire chi non è abbastanza woke/ally/puro creando altri muri.
Nel caso specifico è finita che si è davvero alimentato a nostra volta il clima del "non si può più dire niente" a furia di giudicare chi ride alle battute di Gervais o chi non ha messo stories contro Israele. Il risultato è che hai allontanato tantissima gente ideologicamente dalla tua e sei diventato sempre meno rilevante perché rimanendo solo le urla poi passi per quello pazzo/isterico/polemico
La cosa che mi piace di più di valiant hearts è che è ambientato nella prima guerra mondiale, perchè ormai la gente ricorda solo quella ( più che altro perché proprio in quel periodo sono avvenute le tragedie più famose della storia, tranne la fondazione di Multiplayer e Everyeye)
Sembra una cazzata ma un altro gioco che merita (e merita soprattutto per le varie campagne) ambientato nella WW1 è Battlefield 1. In particolare quella sul Monte Grappa e quella con Lawrence d'Arabia tantissima roba narrativamente parlando
EVVIVA è arrivata la puntata sui cloni di slay the spire
P.s: me lo sono comprato è mi piace molto. No non un tipo da rougelike ma slay the spire mi ha proprio conquistato
Urlare serve a incattivire le persone imho.
Perché tanto la gente che urla ha già delle convinzioni solide come le rocce che non si possono scalfire urlandogli contro.
Bisogna essere come un ruscello d'acqua e cercare, pian piano, di sbarcare le rocce come un fiume in piena.
Purtroppo però la società non è molto propensa a voler fare passare questo tipo di concetto.
Vedendo persone che fanno successo nella propria nicchia urlando, si urla un po' tuttə.
E il risultato è che non si ascolta più nessuno .
Comunque, il discorso sul gamergate lo condivido in pieno.
Però c'è anche il fatto che è facile ragionarci su 10 anni dopo: la società, sul momento ci frega quasi sempre e ci porta a fare degli errori grossi.
Urlare secondo me è funzionale in una certa fase per sensibilizzare quelli "in mezzo" (perché altrimenti l'altra parte li convince che "non si può più dire niente"). Solo che a una certa urlare non basta più e dovrebbe scattare il dialogo, solo che invece preferiamo aggredire chi non è abbastanza woke/ally/puro creando altri muri.
Nel caso specifico è finita che si è davvero alimentato a nostra volta il clima del "non si può più dire niente" a furia di giudicare chi ride alle battute di Gervais o chi non ha messo stories contro Israele. Il risultato è che hai allontanato tantissima gente ideologicamente dalla tua e sei diventato sempre meno rilevante perché rimanendo solo le urla poi passi per quello pazzo/isterico/polemico