Prima che facciate partire le risate registrate: io punto esattamente a quella fascia di mezzo. Che ci riesca o meno non lo so, ma schifo l'Accademia a tutti i costi e schifo i "ma si sono solo giochini". Senza nessun paragone con Piero Angela perché un po' di senso del ridicolo è meglio conservarlo.
Il problema grande di alcune persone che scrivono di videogiochi è che spesso e volentieri si dimenticano di parlare al loro target: se scrivo un approfondimento su un sito come everyeye come puoi pensare che sia una buona mossa perpetrare un linguaggio accademico?
Poi dopo è normale che la gente non legga gli approfondimenti e legga solo il votino sotto alle recensioni.
Per me il problema è anzitutto considerare un linguaggio semplice uno svilimento delle proprie capacità.
Per come la vedo io, anzi, è un pregio.
Perché staccarsi da certa terminologia vuol dire automaticamente sapersi spiegare meglio. E fare passare i concetti in modo chiaro per me è uno dei migliori pregi che qualcuno che scrive di videogiochi dovrebbe avere.
Che poi certo: possiamo entrare nel mondo accademico e scrivere pistolettate interessantissime per me ma pallosissime per i più e ci starebbe pure, ma di certo poi è logico che quella roba sarà letta da chi mastica già abbastanza la materia.
E siamo in pochi, contando pure che magari la maggior parte di noə preferisce spendere 30 euro per un videogioco e non per un libro che parla di essi.
Concordo sul discorso dell'educazione sessuale nelle scuole, così come che siamo animali politici e per forza di cosa ogni nostra singola azione, anche la più banale presa di posizione sia un atto politico.
Anche involontario magari.
E questo la destra lo sa bene, ma cerca subdolamente di nasconderlo.
Prima che facciate partire le risate registrate: io punto esattamente a quella fascia di mezzo. Che ci riesca o meno non lo so, ma schifo l'Accademia a tutti i costi e schifo i "ma si sono solo giochini". Senza nessun paragone con Piero Angela perché un po' di senso del ridicolo è meglio conservarlo.
Il problema grande di alcune persone che scrivono di videogiochi è che spesso e volentieri si dimenticano di parlare al loro target: se scrivo un approfondimento su un sito come everyeye come puoi pensare che sia una buona mossa perpetrare un linguaggio accademico?
Poi dopo è normale che la gente non legga gli approfondimenti e legga solo il votino sotto alle recensioni.
Per me il problema è anzitutto considerare un linguaggio semplice uno svilimento delle proprie capacità.
Per come la vedo io, anzi, è un pregio.
Perché staccarsi da certa terminologia vuol dire automaticamente sapersi spiegare meglio. E fare passare i concetti in modo chiaro per me è uno dei migliori pregi che qualcuno che scrive di videogiochi dovrebbe avere.
Che poi certo: possiamo entrare nel mondo accademico e scrivere pistolettate interessantissime per me ma pallosissime per i più e ci starebbe pure, ma di certo poi è logico che quella roba sarà letta da chi mastica già abbastanza la materia.
E siamo in pochi, contando pure che magari la maggior parte di noə preferisce spendere 30 euro per un videogioco e non per un libro che parla di essi.
Concordo sul discorso dell'educazione sessuale nelle scuole, così come che siamo animali politici e per forza di cosa ogni nostra singola azione, anche la più banale presa di posizione sia un atto politico.
Anche involontario magari.
E questo la destra lo sa bene, ma cerca subdolamente di nasconderlo.