Io ho scelto di non giocare WuKong proprio perché mi fa cacare non solo il sessismo delle dichiarazioni dei Dev, ma pure che il fatto che gli influencer che richiedono una chiave del gioco non possono esprimere pareri politici riguardanti l'opera.
E allora vaffanculo.
Questo e le terms and conditions di google per ottenere un pixel 9 pro da recensire (analogamente molto simili a quelle di Wukong, solo che non tocca parlare male del dispositivo) mi hanno fatto così schifo che penso che ormai il Re è nudo: non sarà la prima volta e nemmeno l'ultima che le aziende mettono questi paletti.
Internet, inteso come luogo in cui ottenere informazioni approfondite è praticamente morto, lo abbiamo ucciso noi anche accettando di fare parte a sto teatrino.
Non ci sto, piuttosto lo pirato o lo compro usato se mai mi prenderò una ps5 e mi verrà voglia di giocarlo (cosa che non è avvenuta con Hogwart's Legacy).
-
Richard, capisco la tua voglia di suggerire videogiochi alle persone a seconda del loro Mood o periodo di vita, ma te lo dico sulla pelle: ti ascolterà 1 persona su 20.
Io non amo particolarmente i consigli diretti. Ne prendo nota, li asoclto, ma poi alla fine della fiera finisco per dimenticarmene e a comprare quei giochi quando li trovo in saldo, quando magari quel preciso momento è già finito.
Però ci sta, magari sono una persona di merda io.
-
Al nostro Celentano, che tira fuori la bellissima serie di Like a Dragon, dico che in realtà quella che noi percepiamo come roba assurda e fuori dagli schemi, prende comunque vita da un paese che ha comunque pregressamente affrontato situazioni simili.
Like a Dragon e Judgment, se inizi a scavare, sono molto radicati nella loro società al punto che secondo me se letti in chiave storica, nonostante le stramberie e le ovvie romanzazzioni (che comunque ti aiutano a capire "l'eroe giapponese"), trovi uno specchio della società estremizzato, ma fedele.
Il problema è quando il team si allontana dal Giappone e prova a fare le stesse cose in Hawaii, proponendo personaggi mosci che esauriscono la narrativa prima della parte finale della storia.
Io ho scelto di non giocare WuKong proprio perché mi fa cacare non solo il sessismo delle dichiarazioni dei Dev, ma pure che il fatto che gli influencer che richiedono una chiave del gioco non possono esprimere pareri politici riguardanti l'opera.
E allora vaffanculo.
Questo e le terms and conditions di google per ottenere un pixel 9 pro da recensire (analogamente molto simili a quelle di Wukong, solo che non tocca parlare male del dispositivo) mi hanno fatto così schifo che penso che ormai il Re è nudo: non sarà la prima volta e nemmeno l'ultima che le aziende mettono questi paletti.
Internet, inteso come luogo in cui ottenere informazioni approfondite è praticamente morto, lo abbiamo ucciso noi anche accettando di fare parte a sto teatrino.
Non ci sto, piuttosto lo pirato o lo compro usato se mai mi prenderò una ps5 e mi verrà voglia di giocarlo (cosa che non è avvenuta con Hogwart's Legacy).
-
Richard, capisco la tua voglia di suggerire videogiochi alle persone a seconda del loro Mood o periodo di vita, ma te lo dico sulla pelle: ti ascolterà 1 persona su 20.
Io non amo particolarmente i consigli diretti. Ne prendo nota, li asoclto, ma poi alla fine della fiera finisco per dimenticarmene e a comprare quei giochi quando li trovo in saldo, quando magari quel preciso momento è già finito.
Però ci sta, magari sono una persona di merda io.
-
Al nostro Celentano, che tira fuori la bellissima serie di Like a Dragon, dico che in realtà quella che noi percepiamo come roba assurda e fuori dagli schemi, prende comunque vita da un paese che ha comunque pregressamente affrontato situazioni simili.
Like a Dragon e Judgment, se inizi a scavare, sono molto radicati nella loro società al punto che secondo me se letti in chiave storica, nonostante le stramberie e le ovvie romanzazzioni (che comunque ti aiutano a capire "l'eroe giapponese"), trovi uno specchio della società estremizzato, ma fedele.
Il problema è quando il team si allontana dal Giappone e prova a fare le stesse cose in Hawaii, proponendo personaggi mosci che esauriscono la narrativa prima della parte finale della storia.