Black Myth Wukong e l'esclusiva temporale sul complottismo
Il giochino della scimmia ha aperto le gabbie. Farebbe anche ridere, se non fosse tragico.
Il numero di minchiate a cui i very giocatory riescono a credere è incredibile.
No, “incredibile” è la parola sbagliata. Purtroppo è credibile, perché alla fin fine non siamo così diversi dalla generazione dei nostri zii complottisti che poi perculiamo al cenone di Natale. Loro non credono al covid, all’allunaggio o si sono convinti che Paul McCartney sia stato sostituito con uno sbirro.
Tra ciarlatani che riportano qualunque stronzata immaginino possa generare click sui sitini e creduloni che affermano che la stampa è tutta pakata&korrotta salvo poi avvalorare i loro deliri usando i rumor di cui sopra, la situazione è inevitabilmente introiata. E non c’è modo di disintroiarla, perché tanto una smentita girerà sempre 10 volte meno della sua corrispondente cazzata e la gente, in fondo, a queste fregnacce ha bisogno di credere. Per avere una conferma dei suoi bias o per poter avere finalmente la scusa per comportarsi come la scimmia che in fondo è.
Prima di addentrarci in questo lato oscuro di Black Myth: Wukong che per una volta ha poco a che fare coi dev e tanto coi giocatori, fammi spammare i podcastini. Anche perché il checkpoint della scorsa settimana si occupa del lato oscuro di Wukong che riguarda i dev ed è importante tenere a mente anche quello, mica puoi separare autore e opera.
I bravi artisti copiano, gli stronzi plagiano
Ai regaz di LevelArt come si diceva la scorsa settimana è salito un po’ il crimine per una storiaccia di Youtuber che copiano 1:1 i loro contenuti da altra gente sulla piattaforma. Ne è venuto fuori un discorso (penso) costruttivo su cosa voglia dire creare, sulle piattaforme che scegliamo di abitare e più in generale sull’Internet.
Il Checkpoint woke sull’affaire di Wukong
Ma perché si dice che Wukong sia un gioco sessista? Beh, perché al netto di alcune dichiarazioni dei dev (che sono dichiarazioni di 10 anni fa su cui non s’è ancora fatta chiarezza a livello di traduzione, quindi prove circostanziali) è venuto fuori che Game Science ha mandato un NDA ai content creator dove se si voleva coprire il giochino si poteva parlare solo del giochino. Imponendo di evitare nello specifico temi come: politica, propaganda femminista, covid e le politiche del governo cinese a proposito dei videogiochi.
La difesa è stata da più parti subito “non c’è niente di male anzi è giusto che si parli solo del giochino”. Che è una cazzata, perché c’abbiamo poco da lamentarci della stampa corrotta se poi lasciamo che siano le aziende a condurre il gioco (che conducono già in realtà, ma shht).
Black Myth: Complot
Prima Regola del Mago: la gente è stupida. Date loro una motivazione appropriata e quasi tutti crederanno a quasi tutto ciò che voi direte loro. Proprio perché le persone sono stupide, esse crederanno ad una menzogna perché lo vogliono, o perché hanno paura che possa essere vera.
— Terry Goodkind, La spada della verità - Volume 1 (1994)
Black Myth: Wukong è uscito due settimane fa e prevedibilmente ha cannibalizzato tutto. Era il gioco più venduto su Steam già prima della sua uscita (e vorrei vedere, visto che dal DLC di Elden Ring in poi non è uscito un gran cazzo) e ad una certa ha toccato i due milioni e mezzo di giocatori contemporanei sulla piattaforma di Valve, oltre a mandare sold out PS5 in Cina – e ad oscurare quasi del tutto la notizia che in Giappone il prezzo della console è aumentato del 60% per il modello con disco e dell’85% per quello only-digital.
Ora, l’editoria dei giochini funziona così: quando viene fuori un trend vuol dire click, che vogliono dire soldi.
E quindi è da due settimane che si parla di Wukong in ogni modo possibile. Molto spesso questo vuol dire che pur di scrivere qualcosa si riporta la qualunque, senza nessun tipo di filtro o di controllo.
E quindi via con i rumor, soprattutto se si riesce a condirli con lo spicy della console war, visto che il giochino è uscito solo su PC e PS5.
E guai a ricordare al pubblico che le copie review erano solo per PC dato che su PS5 a tratti Wukong ha lo stesso frame-rate di Andreotti in diretta con Paola Perego.
La premessa da fare prima di entrare nel vivo del discorso è questa: Wukong su PS5 non gira benissimo. Non sto dicendo che non sia giocabile, nelle ultime due settimane mi è capitato svariate volte che l’immagine si freezasse per poi sbloccarsi un paio di secondi dopo – che in un action non è esattamente una cosa da minimizzare – o che il gioco addirittura crashasse malissimo. Perché è rilevante? Beh, perché sviluppare su PS5 è più facile che sviluppare su Xbox Series.
Al reveal delle due macchine s’è fatta la solita riduzione ai teraFLOPS, perché capire quale tra due numerini è maggiore o uguale all’altro è una cosa a prova di scimmie (/badumtss) e la complessità è il grande nemico di quest’epoca. Si è dormito sul fatto che, per dirne una, con il multithreading simultaneo1 attivo la CPU di Series X è più veloce solo di 0.1 GHz di quella di PS5, e per dirne un altra su PlayStation CPU e GPU lavorano a frequenze sincronizzate, semplificando un po’ la vita agli sviluppatori. Un altro errore tipico è quello di considerare solo Series X: Microsoft ha a catalogo anche una “riduzione” della sua home console, Series S, che ha una GPU decisamente meno performante di quella di PS5 e ben 6 giga di RAM in meno. RAM che non è unificata come su PS5, dove tutti e 16 i giga a disposizione viaggiano a 448GB/s, ma è partizionata in 8 GB 224 GB/s e 2 GB a 56 GB/s. Anche su Xbox Series X ci sono RAM a due velocità diverse, con 10 GB a 560GB/s (quindi più veloci della memoria di PS5) e gli altri 6 a 336 GB/s (più lenti di PS5, ma comunque più veloci della partizione “veloce” di Series S). Anche questo contribuisce alla complessità dello sviluppo su Xbox: laddove su PlayStation tutta la memoria viaggia alla stessa velocità qui una parte viaggia più veloce, ma 6 giga viaggiano quasi alla metà della velocità. Sono soluzioni che probabilmente a inizio generazione non erano così impattanti sullo sviluppo, ma adesso che i giochi crescono e serve sempre più memoria richiedono delle ottimizzazioni ad-hoc per sfruttare al meglio l’hardware di Redmond. Leggasi: bisogna spendere soldi in ricerca e sviluppo che invece su PlayStation restano in tasca.
Ah, in più c’è anche l’elefante nella stanza: quello che esce su Xbox deve girare tanto su Series X quanto su Series S. Possibilmente con le stesse feature.
La parità delle feature è stato il problema che ha impedito a Baldur’s Gate 3 di uscire contemporaneamente su PS5 e Xbox. Non c’era modo di far funzionare la co-op locale a due giocatori su Series S, tanto che alla fine Larian ha lasciato perdere e Phil Spencer ha dovuto abbozzare, facendo uscire Baldur’s Gate 3 senza quella feature sulla home console minore. In generale durante il corso di questa nona generazione tantissimi sviluppatori hanno lamentato la difficoltà a lavorare su Xbox proprio per via del supporto da garantire tanto a Series X quanto a Series S, che nei fatti si traduce nella necessità di dover riuscire a far girare i propri videogiochi su due configurazioni diverse, laddove l’hardware di PlayStation 5 è unico (al netto del lettore disco).
Quindi, mettendo ordine siamo di fronte ad uno scenario in cui:
Il team di sviluppo è alla prima esperienza di questa caratura, visto che i loro due precedenti giochi sono titoli mobile;
Lo sviluppo del gioco è costato 75 milioni di dollari (fonte qua). Il citato Baldur’s Gate 3 ne è costato un centinaio. L’ultimo Horizon è costato 212 milioni. Siamo più dalle parti di un Doppia-A che di un Tripla (e beh, giocando Wukong si vede);
Sviluppare su Xbox costa, e permette di raggiungere una base installata di soli 20 milioni di giocatori (contro gli oltre 60 di PS5). In più, è una fanbase disabituata all’acquisto da una generazione di Game Pass;
Non sorprende per nulla che il gioco abbia disertato l’uscita su Xbox. Un rumor di qualche giorno fa parlava di problemi di memoria venuti fuori durante lo sviluppo, messo quindi in pausa per concentrarsi su una macchina sola. È una cosa che abbiamo visto succedere più di una volta, e per dire anche Jyamma Games con Enotria aveva preventivato una strategia simile dopo il primo rinvio – con PS5 non disertabile non perché c’era un deal con Sony, ma per non andare per avvocati con Sega che si occuperà del publishing del gioco in oriente.
Queste però sono le ragioni della ragione, e ci ho messo quasi 5000 caratteri a spiegarle. Troppi, quando basta una teoria del complotto su X che vuole Wukong come l’eslusiva segreta di Sony per fare i dispettini a Microsoft.
È partito tutto da una singola dichiarazione di Paul Tassi, che si occupa di videogiochi per Forbes. Tassi avrebbe parlato di una “fonte ben informata” che avrebbe riferito di un accordo di esclusività temporale tra Game Science e Sony, smentendo di conseguenza non solo le voci sul problema di memory leak2 di Wukong ma le parole dei dev stessi, che qualche giorno fa sostenevano che la versione Xbox fosse ancora in sviluppo quindi bisogna credere ai dev quando dicono di non essere misogini ma non quando parlano di sviluppo. Bizzarro.
Poco importa che poi tutto il resto del codazzo di leaker e insider abbia smentito la cosa (per fare un nome di un altro habituè di questi articolacci, Jeff Grubb). La cosa più vicina ad un accordo di cui si fa menzione nelle voci è un finanziamento di Sony per coprire i costi di parte dei lavori per portare Wukong su PS5.
Anche a questo proposito basterebbe utilizzare la ragione: che cazzo di senso avrebbe pagare un’esclusiva per poi non flexarla?
Sony ha diversi precedenti con deal di esclusività nei confronti di terze parti. In ognuno di questi il comportamento tipico è stato quello di fare quanto più rumore possibile attorno alla partership. È successo quest’anno con Stellar Blade (cosa che peraltro debunka l’idea che Sony non dica niente “per il politicamente corretto”), ma andando indietro si possono citare Final Fantasy XVI (e 7 Remake e Rebirth), Hellblade, No Man’s Sky… Volendo addirittura Destiny, uscito al lancio dappertutto ma advertizzato così forte da convincere il pubblico meno informato che fosse un’esclusiva PS4, con tanto di console Glacier White lanciata in bundle col gioco.
Ovviamente nulla di tutto questo è successo con Wukong, la cui comunicazione è gestita direttamente da Game Science e che è a tutti gli effetti un titolo autopubblicato. Eppure ormai nella testa di tante persone è certo che questo deal esiste e Sony abbia rubato l’ennesima esclusiva in modo disonesto alla controparte. Controparte che sta attraversando l’ennesimo momento di vulnerabilità mediatica, dopo aver dovuto confermare l’uscita di Indiana Jones e l'antico Cerchio su PS5 dopo solo 4 mesi dall’uscita su Xbox.
Tutto questo sta succedendo perché chi tifa Xbox ha paura, e assecondando questa paura sceglie di credere a queste teorie del complotto per cui non è vero che Series S è un problema, è Sony che ha un atteggiamento mafioso. Un po’ come per il presunto ricatto di Sweet Baby Inc. sempre ai danni di Wukong, smentito da Game Science stessa ma dato ancora come un fatto di cronaca effettivamente successo e utilizzato per costruire la narrativa del gioco che non ha paura del politicamente corretto e sta facendo i soldi proprio per quello.
La realtà è molto più semplice: Black Myth Wukong ha catturato le attenzioni di tantissima gente quando è stato mostrato la prima volta nel 2020. Ha avuto un’altra botta di culo a scegliere questa finestra temporale di uscita, in un’annata del cazzo dove la release più grossa è stata un contenuto aggiuntivo di un gioco uscito due anni fa. Sotto queste due botte di culo ha anche dei meriti pad alla mano, parla una lingua che ormai è stata più che sdoganata da From Software ma lo fa con un piglio molto diverso, e checché ne dicano i dev che non volevano fare un gioco per signorine il risultato finale è per tanti versi molto accessibile.
Wukong i soldi li sta facendo perché piace. Tutto il resto, si tratti di politica o di speculazioni, è roba funzionale ad ingrassare gli editori mentre noi litighiamo sull’Internet, ma frega ad una percentuale ridicola di chi ci sta giocando. Perché ne parlo? Perché spero di poter portare un po’ di consapevolezza a questa percentuale ridicola.
Non è una roba che porta likes. E nemmeno amici. Ma è quello che ritengo sia giusto.
Il multithreading simultaneo per dirla alle brutte è la possibilità di eseguire più istruzioni in parallelo sul singolo processore hardware. Quindi a parità di tempo in sostanza si eseguono il doppio delle operazioni (ma va tenuto conto del fatto che non è sempre possibile eseguirle in parallelo, es: se una di queste dipende dal risultato dell’altra vanno comunque eseguite in sequenza).
Un memory leak si verifica quando il software in esecuzione non riesce a gestire bene la memoria, non liberando quella non utilizzata.
Non lo famo per i likes, ma…
Una delle copie di Wukong che stiamo usando per fare questo coverage è stata acquistata grazie ai soldini di Patreon. Lì funziona così:
Con 1€ ti becchi l’accesso al gruppo Telegram privato Adotta un DAMS a Distanza, dove teaseriamo il prossimo content, parliamo di cazzi nostri ancor più senza filtri e c’è dentro gente che non diresti mai che ogni lunedì ascolta Gameromancer, e invece;
Con 5€ puoi accedere ai Gameromancer Col Rolex, dei podcast (a volte -ini, a volte meno -ini) che spaziano dalle analisi di design a riflessioni sulla critica a (di nuovo) i cazzi nostri;
Con 10€ puoi sentire ogni settimana la puntata uncut del podcast. Di solito ci sono sempre almeno 10 minuti di ignoranza in più, oltre al fatto che non ci sono i bip e quindi puoi sentire chi stiamo dissando.
Questa settimana Alteri ha deciso che era il caso di fare qualcosa (ogni tanto tocca pure a lui) e visto che per motivi a noi imperscrutabili è tornato a giocare su Monster Hunter World si parla di quello. Mostri. Cacciatori. e ZA WARUDO.
Puoi anche attivare la trial di una settimana e accedere a tutti gli altri Rolex. Ganzo, ve?
Approfitto per ringraziare chi paga e/o ha pagato il Patreon negli ultimi mesi a vario titolo. Se il progetto è in salute e se chi lo fa ha preservato un minimo di sanità mentale (mai sofferto di un simile fastidio [cit. Zaraki Kenpachi]) è anche grazie a voi stronzə. Quindi grazie, stronzə.
DEVI separare opera e autore. Tranne se l’opera è di Sweet Baby Inc.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Nel loro caso fotte un cazzo della qualità del lavoro. Marvel’s Spider Man 2 anche grazie a loro ha delle quest secondarie scritte così bene da sembrare episodi di Brooklyn 99, capaci di toccare temi traducendoli in ludo senza ridurli ad un elenco di checklist perché serviva il personaggio di colore o quello disabile.
È tutto quello che si lamenta all’intrattenimento woke: fare le cose per forza senza che siano organiche nell’opera. In Spider Man sono organiche eppure non va bene lo stesso.
Non mi stupisce, visto che quella della separazione tra opera e autore è solo l’ennesima ipocrisia di quest’epoca dove dubitiamo della colpevolezza di mostri accertati mentre voi vogliamo le prove che quell’atleta lì sia biologicamente donna. Cambiando pure la definizione di “donna” a seconda della convenienza.
Viviamo in una società dove J. K. Rowling può scrivere il cazzo che le pare su X e usare i suoi soldi per finanziare organizzazioni transfobiche, ma se la CEO di una società di sensitivity reading dice mezza cazzata allora devono sparire lei e i suoi dipendenti. Dopotutto “un po’ se l’è cercata”.
La realtà è come al solito che di opera e autori non ce ne frega un cazzo. Vogliamo giocare e basta. Lèggiamo videogioco e capiamo giocattolo.
Perché in fondo siamo solo dei cazzo di bambini, e pure un po’ viziatelli.
Questo è un anno senza giochi Pokémon mainline e va benissimo così.
di Francesco “TheLaywer” Alteri
E no, non perché palesemente non ne fanno uno giusto dal ‘96 (data che comprende chiaramente la gen peggiore: la prima), ma perché le idee ci sono, e Scarlatto e Violetto lo hanno dimostrato, solo che le trattano veramente con il culo.
Da una parte sono palesemente incapaci a gestire un software in modo tale da renderlo stabile. Assolutamente incapaci. Dall’altra trattano i titoli come giocattoli per bambini non rendendosi conto che sono io 30enne che gli compro 15 copie. Però cazzo, con i suoi limiti la mappa di Scarlatto e Violetto è una buonissima idea. La finta libertà di esplorazione se portata un po’ più in là e su una console che non fa schifo al cazzo è una buonissima idea. I design dei Pokémon per quanto mi riguarda sono sempre più fighi e mostruosi e non una roccia con le braccia o un topo viola.
Stiamo chiedendo un po’ noi, un po’ loro che sono dei bastardi capitalisti come il 90% delle aziende, un titolo l’anno manco Pokémon fosse Assassin’s Creed, peccato che a lavorarci sono 30 stronzi e non decine di studi sparsi per il globo.
Quindi si, sono contento che non ci siano Pokémon mainline quest’anno perché spero che imparino dai loro errori e tirino fuori un Leggende ZA o una nuova gen come cristo comanda.
Anche se so che è un’illusione e per ogni passo avanti che faranno ne faranno almeno tre indietro, e mi ritroverò come finale che il senso di tutta l’attesa sono gli amici che mi sono fatto bestemmiando dio.
Toglimi una curiosità: te ti fidi ancora di Metacritic?
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Te lo chiedo perché boh, io ormai non so più se posso fidarmi di sto sistema per il quale la gente può dare un voto al giochino del momento pure per protesta.
Fa pure strano decidermi SE posso ancora fidarmi, dopo tutte 'ste cazzo di sole che mi sono preso ascoltando pareri altisonanti, guardando votoni e via discorrendo eccetera.
Oh, gira che ti rigira non so più nemmeno se fidarmi delle Software House, che a volte ti promettono dei giochi della madonna e poi quando escono finisce che sono tutt'altro, con microtransazioni imboscate fino alla patch del D1 e che poi mi saltano fuori cosi, a cazzo.
Alla fine sai di chi mi fido? Finisce che mi fido delle impressioni. Quelle prime proprio, quelle fibes che mi arrivano tra capo e collo quando vedo i trailer di lancio.
Che se alla fine resto deluso posso dare del coglione solo a me stesso.
A proposito di “dittatura del politicamente corretto” che tiene in scacco le aziende, soprattutto Sony costretta a fare i giochi con le protagoniste che non sono più sorche signora mia, la settimana scorsa usciva questo Amanda Reel che in un minuto riassume la situa Concord di cui si parla pure nel Checkpoint segnalato a inizio newsletter.
Tu un follow sull’Instagram e se ti senti particolarmente giovine su TikTok buttacelo, va.
Spammini Tattici Nucleari™
L’unica cosa che ha senso spammare questa settimana è questa. Jimquisition è il content creator che voglio essere da grande (tranne quando mi viene la fissa di fare Jacob Geller, ma poi mi passa perché dico troppe parolacce).
No non è vero, ha un sacco senso spammare pure l’ultima uscita di
. Perché come dico qua sotto mi fa schifo tutto e non voglio più far parte di nessuna rete sociale, però rimane una persona enorme con tantissime cose da dire. Assieme ai regaz di LevelArt, ad Andrea Porta e a pochi altri è nella selezionatissima lista di gente con cui ho ancora voglia di fare roba assieme.Non so dove ci porteranno le prossime uscite. In realtà è un bel po’ che vorrei parlare di come localizzare un videogioco sia a tutti gli effetti far parte del suo sviluppo ed esserne sviluppatore. Sicuramente ci sarà da fare un’analisi dove si dissa il game design di Wukong, visto che ce l’hai pagato. Ho anche un’ideina che mi gira in testa da un annetto che paragona la ricezione di Final Fantasy XVI a quella di Sea of Stars che starebbe abbastanza bene sulla Voce della Ribellione.
Non so dove andremo, a parte a fanculo, ma sicuramente ci andremo facendo chiasso. Mai come in questo periodo sono disgustato da quello che vedo attorno al videogioco, le ipocrisie del gotha, il marchio della bestia di chi ne ha fatta una questione di lucro, David Cage che sta lavorando a un giochino di Guerre Stellari.
Questo tutto sommato è un posto felice. Uno dei miei posti felici, quantomeno. Se stai leggendo, sappi che contribuisci a renderlo tale.
A meno che tu non c’abbia il tesserino da pubblicista ovviamente.
Ah e ovviamente un grazie extra a
che revisiona ‘sta merda da prima che fosse mainstream.
Ho il tesserino ma vi supporto. Che faccio?
Io mi rifiuto di giocare a Black Myth.
L'accordo per gli influencer è qualcosa che mi fa veramente schifo.
Per il resto, ho visto diversa roba brutta. Tipo un boss che ti toglie vita in una cinematica, una roba che mi ha fatto girare le palle a elica.
A me la cosa che impressiona è la miopia del popolino: come si può affermare che non si può più dire niente quando si può dire di tutto e di più senza conseguenze o manganellate? Come si può scambiare un giramento di palle leggittimo se si sentono certi epiteti con censura o indottrinamento? Io sul serio non lo capirò mai.