10 Commenti
lug 22Messo Mi piace da Gameromancer

Innanzitutto mi brucia un po' il cazzo: non sono riuscito a essere il primo a commentare.

'tacci vostra.

Apparte le cazzate, ora vi sparo un pippone:

1. Fare il critico, nonostante vogliano vendere corsi di game journalism non vuole dire nulla: non esiste un critico più critico degli altri, esistono persone con differenti background culturali che formulano opinioni diverse a seconda del loro vissuto: non mi aspetto che la gente mi citi Nietzsche mentre gioca a 1000xResist o "Here" se la persona che me ne sta parlando non ha mai letto né qualcosa del filosofo tedesco né uno dei fumetti più strani mai creati, ma non per questo la sua critica è meno valida della mia: è semplicemente diversa, magari ama Fifa e Assassin's Creed, che a me fanno cagare ma non per questo il loro giudizio è meno importante del mio.

Che poi, importante per chi? Perché qualcuno dovrebbe dare un peso alle mie parole per un qualcosa che va esperito prima di dare un parere? È tutta questione di fiducia: se devi comprare un gioco cercherai pareri affini ai tuoi gusti, spostando la tua bilancia critica sul parere che ti sembra quanto più aderente al tuo.

Io non comprerei mai Fifa e so che gli appassionati si pallone non troveranno mai analisi su quanto la fisica della palla è realistica e di come l'arbitro è quanto più realistico e meno ingessato che mai.

Al limite te posso parlà del gioco di Holly e Benji.

Poi, questione museo: secondo me è giusto che i videogiochi siano nelle biblioteche, ma non penso che i musei sui videogiochi siano del tutto inutili.

Stando coi piedi per terra e aderendo alle regole del capitalismo ti direi che l'unica cosa che possono fare i musei è creare un contesto, o cercare un punto d'incontro con le altre arti e parlarne.

Io non ho visto la zona gaming del museo del cinema di Torino, ma la mostra che fa vedere le correlazioni tra cinema e videogioco ha perfettamente senso (se fatta bene) in quel l'ecosistema museale.

Il museo in sé, visto in ottica tradizionale penso debba fornire un contesto, un qualcosa che stuzzichi il visitatore magari che non ha mai provato nulla del nostro hobby preferito: secondo me ci sta pure la scelta di chiamare Cage, in quel contesto.

Comunque, ci sono musei in Italia, come Videoludica che funzionano molto bene: pezzi rari, console prodotte con pochissimi esemplari, cabinati vecchissimi, tutti contestualizzati.

C'è anche l'area sala giochi che permette di esperire di giochi arcade con parti e caratteristiche che non puntano a migliorare la qualità del cabinato originale con tasti e leve moderne, ma che cercano di replicare l'esperienza anni 80/90 della sala giochi.

Ovviamente però non è un museo che raccomanderei a chi i videogiochi non li conosce.

I videogiochi sono poco pratici, scarsamente immediati, dopotutto bisogna avere a che fare con leve e bottoni e a qualcuno potrebbe sembrare di star comandando una Gru e si godono in un lasso temporale più ampio di qualsiasi altro medium.

Anche perché bene gli arcade, ma per i giochi su console c'è bisogno di più tempo.

E allora ecco che luoghi magari come Bologna Nerd hanno sempre più senso: associazioni ludiche che mettono a disposizione, giochi, TV e console.

Posti di ritrovo in cui è possibile giocare, osservare, fare amicizia e magari comprendere dai più grandi perché Super Mario 64 è un gioco della madonna anche nel 2024.

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Ed ecco qui un numero extra di Storto! Grazie Pacione!

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lug 22Messo Mi piace da Gameromancer

Ahahahahahah

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Il museo comunque è Elettroludica ad Avezzano, scusate il lapsus

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lug 22Messo Mi piace da Gameromancer

Un gioco che mi dà le vibes dell'estate è Goodbay volcano high( che mannaggia a steam un giorno lo prenderò scontato)

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Devo recuperarlo anche io, ho giocato anni fa in VR GNOG degli stessi dev e mi era piaciuto molto (poi son due giochi completamente diversi ma oh)

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lug 22Messo Mi piace da Gameromancer

Oh, Comunque grazie mille per avermi salutato nella puntata su slay the spire

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È stata una settimana di merda, si prospetta un'altra settimana di merda, ma almeno ci si può incazzare un po' leggendo e ascoltando @gameromancer e perché non anche il buon @pacione

Che poi sti tag, li prenderà o fa come gli pare?

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lug 28Messo Mi piace da Gameromancer

Mi pare ci sia un errore di fondo sul concetto di museo. Il museo qui descritto è tipo il Louvre. Ci si va, due seghe digitali sulla Gioconda e via. Instagrammare e that's it. Ci sono musei della tecnologia invero, per cui se non accendi il coso hardware, la fase museale non si attiva. Descrivere un NES significa giocare il NES. Dall arte al tempo della riproducibilità tecnica siamo all'arte della interattività globale. IMHO

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No beh chiaro, una delle possibilità a cui avevo pensato erano dei musei sui vari aspetti del medium (es: “museo della STORIA del videogioco”) proprio per superare il limite fisico che l’interattività

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