La faccenda Enotria: The Last Song spiegata bene
Jyamma Jyamma Jyamma non voleva le recensioni...
A volte ho la sensazione che quella che sto per raccontare sia l’unica ballata che so. Una ballata che parla di incapacità di accettare le critiche, di dichiarazioni senza senso, di ripicche, equivoci e dipendenti che alla fine se la prendono in culo.
Quella che sto per raccontare, in sostanza, è la solita storia di game dev italiano.
Ed è solo perché questa volta il protagonista della storia non ha abbastanza santi in paradiso, o per dirla tutta in quest’inferno dantesco che è la Game Critique in Italia, che forse questa storia l’hai già sentita nei giorni scorsi. A me oggi non resta che mettere in ordine e scavare un po’ sotto la superficie, ben sapendo che tutto quello che ne ricaverò sarà l’ennesima dose di odio-misto-minacce-di-querela perché a differenza di qualcun altro non mi sono accontentato di una key riattivata o di un press kit nella buca delle lettere.
La premessa prima di addentrarci nella storia recente dello sviluppo di Enotria: The Last Song è che tutto quello che segue è pubblico. Si possono recuperare i messaggi sul Discord dei dev (finché non li cancellano) e si trova traccia online di tutta la timeline.
Per le cose meno pubbliche ti tocca aspettare l’uscita di B-Human: Vite di seconda classe nell’industria dei videogiochi, ovvero quel libro di pseudo-inchiesta sullo stato di salute di chi lavora nei videogiochi scritto da me e Francesco Alteri ed edito da Ledizioni.
B-Human dovrebbe arrivare agli inizi di ottobre in formato digitale e a metà del mese in cartaceo. Uno dei capitoli si chiama The Last Song. Non è casuale.
Detto questo, via coi soliti podcastini e poi entriamo nel vivo della faccenda. Per questa settimana purtroppo niente post e spammini perché non c’era fisicamente spaziogames.
Horizon Zero Senso
La remastered di Horizon Zero Dawn non ha un cazzo di senso. Ma oltre a questo è proprio la prova definitva che le idee sono morte, che in questa generazione le soddisfazioni sono arrivate da un hardware che era vecchio già nel 2017 laddove adesso c’è la pretesa di estorcerti 800€ per giocare 4K e 60fps (credici).
Una volta se non si voleva rischiare si facevano i sequel. Oggi non si fanno manco più quelli, in un mercato bulimico che ha necessità di continuare a monetizzare e quindi rimasterizza il suo passato anche se è passato recente, anche se Horizon è ancora giocabilissimo sia a livello di gameplay – perché gli action rpg open world li famo ancora così – che a livello di hardware, perché PS5 è retrocompatibile con PS4 e questo doveva servire ad evitare ‘ste cazzo di remastered.
Unmasked Ones
L’origine degli assi di questo affaire Enotria è in realtà il giorno in cui From Software e Bandai Namco decidono di annunciare la data di uscita di Shadow of the Erdtree, DLC di Elden Ring – che se non hai vissuto sotto una pietra sai benissimo essere stato uno di quei giochi recepito da circa chiunque come 10/10 la perfezione miglior opera ludica di sempre, e aver venduto una roba come 25 milioni di copie (fonte: Statista).
La data scelta è il 21 giugno di quest’anno. Che c’entra? C’entra perché il 18 febbraio, 3 giorni prima di From Software, Jyamma Games aveva annunciato l’uscita di Enotria per la stessa data.
In un primo momento la strategia del team è quella di scherzarci su X, postando un meme di Undertaker con la caption “Il destino ci ha uniti, Elden Ring, non siamo più Maidenless”. Nella community di Elden Ring "essere Maidenless” è diventato un insulto da intendersi o come “senza mani” e scarso nel gioco o come “gne gne nun c’hai la tipa”. Qui il contesto suggerisce che l’interpretazione corretta sia la prima e quindi “non siamo più Maidenless” è l’equivalente di “nun te temo”.
Il 26 febbraio, una settimanella dopo l’annuncio della data di Shadow of the Erdtree, Enotria viene rinviato una prima volta.
Il CEO Giacomo Greco sul Discord del gioco lascia questo messaggio:
Siamo perfettamente consapevoli che uscire nello stesso giorno di Elden Ring sarebbe - per noi come per qualsiasi altro gioco - un vero e proprio suicidio, quindi abbiamo deciso di valutare alcune alternative. Il prossimo 21 marzo, durante il Future Game Show, condivideremo un nuovo trailer del gameplay e riveleremo la nuova data d'uscita del nostro gioco. Inoltre, abbiamo altre informazioni importanti da condividere, quindi vi chiediamo di continuare a seguirci!
Le “altre importanti informazioni da condividere” si rivelano essere l’uscita di una demo di 8 ore più avanti ma soprattutto la cancellazione della versione Xbox. La motivazione data è quella di voler sfruttare il rinvio causato dall’uscita di Shadow of the Erdtree per migliorare il gioco su PC e PS5 (nelle parole di Greco “preferisco che il gioco sia perfetto su 2 piattaforme piuttosto che discreto su 3“), oltre al dover rispettare un deal sottoscritto con SEGA per la distribuzione del gioco nel mercato asiatico, che ancora oggi è a forte trazione PlayStation.
C’è però un passaggio in particolare del comunicato stampa (reato di Everyeye ma si può leggere per intero qui) che penso vada evidenziato: Greco sul finale della comunicazione ribadisce l’indipendenza di Jyamma, negando finanziamenti da parte di Microsoft e sottolineando che “alcune accuse che ci sono state mosse da alcuni utenti sono al limite della querela in merito a questa questione”. Perché queste accuse? Perché il gioco nell’ottobre del 2022 aveva usufruito di id@Xbox (con tanto di trailer), il programma indie di Microsoft. Nella comunicazione sarebbe stato sicuramente meno italiano – Stanis La Rochelle intensifies, ma sarà una costante in tutta questa storiaccia – spiegare la situazione senza arrivare alle solite minacce pure abbastanza a vuoto di portare i giocatori in tribunale. Cosa che credo faccia un po’ a pugni con l’idea di vendergli poi il giochino.
Ah sì, in tutto questo se vogliamo ridere: la nuova data di uscita è il 21 agosto. Ai TGA 2023 era stata annunciata la data di uscita di Black Myth: Wukong che era… Il 20 agosto, il giorno prima di Enotria.
È forse per questo che poi il 16 maggio viene comunicato un secondo rinvio, fissando la data a quella definita (circa, poi vediamo per bene) del 19 settembre. Contestualmente a questo rinvio però viene ri-annunciata la versione per Xbox.
Le cose interessanti però succedono a partire dal 22 maggio, quando finalmente esce la demo su PS5 e PC e quindi noi stronzə della Critica al Giochino iniziamo a parlarne. Se ne parla in modo mixed, tra creator che lo giocano live incazzandosi ammerda per i bug e chi invece qualcosina intravede sotto la coltre di problemi. Io e Alteri avevamo tirato fuori un checkpoint dedicato (e un Amanda Reel col simpatico titolo “levate il fiasco a Enotria”), limitandoci a parlare di quanto visto nella demo e a constatare in silenzio che le fonti sentite per B-Human non c’avevano detto cazzate. E rosicando abbastanza perché la prima area faceva in effetti intravedere quel potenziale che non si sarebbe potuto mai concretizzare.
La conseguenza più rilevante della demo si manifesta il 6 giugno. Sul canale Twitch e poi a cascata sul suo profilo Instagram RoundTwo denuncia che Jyamma Games ha cancellato (o minacciato di cancellare) un appuntamento stampa con loro nel contesto della Summer Game Fest, dove tra l’altro verrà mostrato un trailer di Enotria (costo: dai 250mila eurodollari a salire). La motivazione, stando alla comuncazione di RoundTwo, sarebbe da ricercare nell’eccessiva durezza con cui si era parlato della demo.
Un po’ tutti gli addetti ai lavori manifestano supporto, per cui sarebbe fuori luogo parlare adesso della scenata che qualcuno in RoundTwo viene a farmi pvt quando mi azzardo a definire questo supporto leccaculismo visto che quando è successa la stessa cosa a Gameromancer all’epoca di Baldo tutti muti (nonostante pure il vice presidente di IIDEA fosse venuto a spargere teste di cavallo nel letto in chat durante una live su Twitch sulla cosa). RoundTwo in ogni caso a seguito di alcuni scambi con Jyamma “ritenuti inaccettabili” decide di fare un passo indietro a livello di copertura, rimandando poi la decisione sul parlarne o no a gioco uscito. Ad oggi l’unica altra menzione di Enotria da parte loro è stato Francesco Fossetti che riposta il comunicato di giugno a seguito di tutto uburdell™ in cui stiamo per addentrarci.
Prima di arrivare alle recensioni c’è un ultimo avvicendamento legato (di nuovo) alla versione Xbox. Il 2 settembre Jyamma comunica il rinvio a data di destinarsi della versione, lamentando scarso supporto da parte di Microsoft con toni abbastanza duri – sempre a mezzo Discord per bocca di Giacomo Greco.
Ho speso un sacco di soldi per il porting e hanno deciso di ignorarci. Ovviamente non gli importa di Enotria e non gli importa dei giocatori.
Tre giorni dopo arrivano le “scuse” di Phil Spencer e sul profilo X del gioco si promette, grazie ai contatti in essere col team Xbox, di portare Enotria sulla piattaforma ASAP.
E ora finalmente siamo alla parte per cui tuttə hanno cliccato su ‘sta roba: il drama.
Il 13 settembre scade l’embargo sulle recensioni e quindi inizia a spuntarne qualcuna online. La ricezione è di nuovo mixed, e in particolare sono le recensioni di Game Division (Tom’s Hardware Italia) e GameXperience a catturare le attenzioni e le antipatie dei dev. Sullo stesso Discord utilizzato fino ad oggi per le comunicazioni c’è infatti un canale “Italian Chat” dove sviluppatori e supporter del gioco iniziano a discutere delle recensioni.
Le accuse di non aver giocato il gioco (puntualizzando come il pezzo di Game Division parli solo del primo boss, senza pensare che i motivi potrebbero essere da ricercare nella spoilerfobia in cui spesso gli addetti ai lavori assecondano il pubblico) me le aspettavo pure. Nel senso che fanno parte di quel copione che ormai è diventato tradizione quando uno sviluppatore deve delegittimare il tuo lavoro. Quello che non mi aspettavo di certo era leggere (e cito alla lettera):
Abbiamo fatto mesi di crunch per ottimizzare, sinceramente non so su quali patate di PC stavano giocando.
Non tanto per la storia dei PC patata che lascia un po’ il tempo che trova, quanto perché gli sviluppatori a questo punto non si rendono conto di cosa implichi ammettere il crunch.
In prima battuta quando si fa crunch vuol dire che c’è un grosso problema di direzione dello studio, tant’è che da anni qualcunə (tra cui Gameromancer) si batte perché i titoli per cui ci sono casi accertati di crunch non ricevano premi del tipo “best direction” ad eventi come i TGA. In secondo luogo questa frase per l’ennesima volta finisce per propagandare il crunch come un atto d’amore nei confronti del gioco che si sta sviluppando e vederlo come un segno di quanto si è dediti ed innamorati del proprio lavoro. Una romanticizzazione tossica di quello che è in tutto e per tutto un problema e un abuso, qualcosa che finisce inevitabilmente per rovinare le vite di chi decide di sviluppare videogiochi nella vita.
Cory Barlog crunchando avrà pure tirato fuori un capolavoro come God of War (2018), ma ci ha rimesso un matrimonio.
Non è finita qui, perché in quel pazzo venerdì succede che Jyamma Games disattivi dei codici di Enotria, che erano stati inviati a creator dell’agenzia ImaCrew.
Il PR di ImaCrew è Simone Milone, che svolge lo stesso ruolo anche per il citato GameXPerience (dove Enotria ha preso 5.5). La mattina del giorno dopo Milone in particolare ma anche altri suoi collaboratori denunciano la cosa caricando dei video sui loro canali social. In particolare sotto il video di Milone viene lasciato un commento – che non ho ritrovato, per cui presumo poi rimosso edit: sono stronzo io, c’è ancora – che denunciava una situazione lavorativa pesante in Jyamma Games, accusando l’azienda di non pagare nemmeno gli straordinari. A questo commento risponde sempre Giacomo Greco e sempre su Discord, dicendo (di nuovo alla lettera):
Parla di ore non pagate, straordinari e cose varie quando tutti, compreso il sottoscritto, sono liberi professionisti. Questa la dice lunga di quanto ne sappia questa gente. La gelosia è un brutto male.
E anche qui gli sviluppatori non si rendono conto di quanto sia problematica una difesa del genere. Questo è un vero e proprio abuso della partita iva, che non dovrebbe essere utilizzata per evitare di assumere personale a tempo determinato o indeterminato.
È una situazione che c’era stata denunciata da più fonti durante i lavori per B-Human, ma che venga confermata dallo stesso CEO di Jyamma così apertamente non è per nulla una vittoria. Sulla questione “partite iva & game dev” in questi giorni diversa gente mi ha contattato per spiegare come purtroppo sia una prassi ben radicata nell’ambiente e quali siano i problemi (nello specifico di Jyamma nonostante siano “tutti liberi professionisti” viene imposto un orario 9-18 da ufficio classico, e succede anche altrove) e soprattutto quanto se ne vada via in tasse.
Parallelamente a tutto questo in ogni caso le chiavi vengono ripristinate e il tutto viene archiviato come incidente, imputando la colpa ad un errore con la cancellazione di un batch di chiavi che essendo tutte vicine per coincidenza han riguardato i creator di ImaCrew.
C’è spazio anche per un ultimo micro-drama, che più che altro serve ad evidenziare (ce ne fosse ancora bisogno) l’impreparazione di Jyamma sotto tanti aspetti.
Il gioco come detto aveva come data di uscita ufficiale il 19 settembre, ma era in realtà giocabile dal 16 per chi avesse acquistato la Deluxe Edition. Su Steam (ma non su Epic Games Store) Enotria è stato comunque rilasciato il 16 nella sua edizione standard, l’unica disponibile sullo store. La motivazione data da Jyamma è l’impossibilità di dare accesso in anticipo al gioco agli acquirenti della versione Deluxe su Steam. Per altri giochi però (es: Dragon Ball Sparking! Zero) la possibilità c’è anche sul marketplace di Valve.
Di tutta questa storia probabilmente non rimarrà granché. Enotria in questo momento è fuori su tutte le piattaforme e continua a raccogliere un successo mixed, e nel momento in cui scrivo le recensioni su Steam sono positive per il 59% (su un totale di 471 – che dubito siano tutti italiani e tutti “giornalisti”). Chi ha deciso di credere alla storia per cui gli italiani perdonano tutto tranne il successo e che ci sia la volontà di impedire a Jyamma Games di diventare CD Projekt Red non verrà sicuramente dissuaso da nulla, figurati dai fatti puri e semplici (circa, perché mi rendo conto che sul discorso crunch sono parziale).
La verità è che rispetto a Baldo se ne è parlato perché Jyamma non è NAPS Team e non può spendere 30 anni di conoscenze e amicizie nel settore. Non ci sono grandi firme del giornalismo negli special thanks di Enotria, viene meno l’interesse a difenderlo davanti alla brutale evidenza dei fatti.
Se ne parlano tutti – e se ne parla chi è in vista – allora è più facile che il caso venga fuori. Però l’ho detto all’inizio: la storia di Enotria è una ballata che ho già suonato un sacco di volte.
Di dev che sminuiscono te e quello che dici perché non accettano una critica potrei citarne un sacco. Potrei riempire pagine e pagine di stronzate successe, di bullismo subito mentre venivo accusato di essere io il bullo perché volevo distruggere questo o quell’altro gioco.
Quello che mi porto a casa dal discorso Enotria, al di là del rammarico per quello che poteva essere, è che come dicevano nel finale della stagione 3 di Boris siamo un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte.
Non si riesce a far partire nulla a parte i proclami su quanto il 20XX sia finalmente l’anno dell’Italia da parte di IIDEA. Chi esce dalle scuole non è minimamente preparato al Game Dev, ha le ambizioni ma non ha la consapevolezza che serve per riuscire a portarle su disco.
Enotria in tutto questo ha beneficiato pure di più di 380000€ di Tax Credit (per essere precisi 380849,25€).
Chi li ha erogati mi ha già definito più volte un populista, ma non riesco a non pensare come quei soldi – presi dalle mie cazzo di tasse – siano stati utilizzati non per pagare straordinari (“perché siamo liberi professionisti”), ma per il trailerone della Summer Game Fest.
Perché alla fine vince sempre il banco, e nei videogiochi il banco è Geoff.
Come detto niente spammini e niente post perché altrimenti l’email superava i limiti di dimensione consentiti. Ma devo fare un paio di ringraziamenti e magari qualche spoiler sulla prossima newsletter.
Intanto ringrazio il solito
per la revisione e Filo “Whitesmith” Tagliaferri per aver suggerito il sottotitolo della newsletter. E in generale per essere diventata una di quelle persone di cui non farei mai a meno.Tocca ringraziare anche
perché in un mare di stronzi (quello che uno scoglio non può arginare che citavo prima, figurati uno scoglione come me) è sempre di supporto. Non sono riuscito ad infilare il suo intervento qua su Substack, ma nella versione blog ci finisce di sicuro.Più avanti toccherà dire grazie facendo un po’ di nomi e cognomi, ma nel frattempo in generale lo si dice a chi in questi mesi ha pagato il Patreon e a chi continua a pagarlo. Ecco, uno spammino lo devo infilare, perché Richard ha tirato fuori un Gameromancer col Rolex™ a tema Don’t Starve.
In qualche forma la prossima settimana si parlerà di Palworld, non so se in podcast o qua nella newsletter. Qualcuno deve, soprattutto perché troppi addetti ai lavori stanno sciabolando davanti all’ennesimo abuso da parte di Nintendo.
A te che sei arrivatə fin qui non resta che dire, come al solito: rimani incazzatə. Rimani ribelle.
Al di là delle considerazioni tecniche che uno potrebbe fare o non fare sul gioco, il problema grande è che un mercato che ancora deve nascere ragioni già come l'industria all'italiana: il crunch e le assunzioni tramite partita iva non mi vanno giù.
Sono solo considerazioni personali, ma comunicarlo per impietosire il pubblico e evidenziare quanto lavoro ci sia dietro è demoralizzante.
È uno dei motivi per cui oggi faccio alto, e sono molto più sereno.
Se in Italia le cose non cambiano presto sia a livello di teste che a livello di gestione fondi boh, la vedo molto male per il settore dell'informatica (tranne che per bending spoon che ormai ha ingranato)
Se ti riferisci al commento sotto il video di Milone, non è stato tolto lo si può ancora leggere per intero e descrive una situazione lavorativa da incubo (nonché illegale per diversi motivi). Hanno tolto vari commenti riguardo al discorso sul loro discord pubblico perchè sai...trasparenza.