Ma siamo proprio sicuri di poter chiamare i grandi portaloni italiani "critica" videoludica?
O meglio, siamo proprio sicuri che dietro pagine e pagine di informazioni ci si nasconda dietro del giornalismo?
Più andiamo avanti e più mi sembrano report di rumors riportati a cazzo di cane (senza scendere nel dettaglio, guai a inimicarsi i potenti), oppure recensioni che al giorno d'oggi non hanno molto senso, perlomeno non nella forma in cui sono oggi.
Quando leggo di videogiochi è raro che mi sento arricchito, piuttosto sento l'urgenza di avere ancor più vuoto il portafogli: con questo non intendo scaricare i miei problemi sulla stampa videoludica digitale, ma l'impressione che ho è che dopo wber letto una recensione, compro il gioco, magari.
Potrei prendere altro tempo e continuare il commento, ma devo farmi la barba e andare a lavorare.
Il problema è grosso, comunque, anche perché quando il pubblico si incazza per la critica alle aziende ho la netta sensazione che il videogioco rimanga semplicemente un giochino perché è così che si vuole, altro che arte.
Madonna quanto è vero che i videogiochi restano solo videogiochi perché tutto sommato ci va bene così. Perché se sono solo videogiochi sia chi ne parla sia chi ci gioca alla fine è deresponsabilizzato e vale tutto, dal conflitto di interessi fino al consumo inconsapevole
Grazie per la condivisione di World Tour! B-Human è già pronto alla lettura sul Kindle 😊
Se ci sono parti brutte le ha scritte Alteri! (cazzate a parte poi assolutamente feedback quando hai finito)
Ma siamo proprio sicuri di poter chiamare i grandi portaloni italiani "critica" videoludica?
O meglio, siamo proprio sicuri che dietro pagine e pagine di informazioni ci si nasconda dietro del giornalismo?
Più andiamo avanti e più mi sembrano report di rumors riportati a cazzo di cane (senza scendere nel dettaglio, guai a inimicarsi i potenti), oppure recensioni che al giorno d'oggi non hanno molto senso, perlomeno non nella forma in cui sono oggi.
Quando leggo di videogiochi è raro che mi sento arricchito, piuttosto sento l'urgenza di avere ancor più vuoto il portafogli: con questo non intendo scaricare i miei problemi sulla stampa videoludica digitale, ma l'impressione che ho è che dopo wber letto una recensione, compro il gioco, magari.
Potrei prendere altro tempo e continuare il commento, ma devo farmi la barba e andare a lavorare.
Il problema è grosso, comunque, anche perché quando il pubblico si incazza per la critica alle aziende ho la netta sensazione che il videogioco rimanga semplicemente un giochino perché è così che si vuole, altro che arte.
Madonna quanto è vero che i videogiochi restano solo videogiochi perché tutto sommato ci va bene così. Perché se sono solo videogiochi sia chi ne parla sia chi ci gioca alla fine è deresponsabilizzato e vale tutto, dal conflitto di interessi fino al consumo inconsapevole