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Avatar di Enrico G.

Bravi, gran podcast e newsletter.

Siete un mio appartamento fisso. Invece quasi tutto il resto del mondo dell' informazione videoludica ormai lo seguo occasionalmente.

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Avatar di Pacione

1) la gente sta male. Ma veramente male.

Io non capisco come si possa tacciare qualcuno di stronzo insolente quando fa notare semplicemente le cazzate che fai.

Se una persona ha le palle, non si nasconde dietro a un dito e corregge i propri errori.

Se sono errori.

2) Per quanto riguarda la critica, sono d'accordo col tuo giudizio, di solito non riesco nemmeno a giudicare un'opera di persone che conosco.

Preferisco fare parlare loro, tipo Saverio con Edo no Yami.

Non perché non voglia screditarli, ma perché in un certo senso già sento che la mia visione è compromessa perché conosco quella persona. Dunque evito

Non è un discorso di non screditare un lavoro, ma quando una cosa è sviluppata da persone che conosco, non mi sento in grado di giudicare lucidamente.

3) Le recensioni oggettive non esistono, con buona pace di chi fa schemi, parametri di valutazione e sterili separazioni delle componenti tecniche.

La componente emotiva nel giudizio c'è sempre: non ho mai sentito parlare di cinema o di arte senza parlare di emozioni.

Anche perché se prendiamo l'arte contemporanea "tecnicamente" fa cacare.

Peccato che bisogna elaborare quell'opera col proprio filtro e cercare di capire il messaggio che l'autore voleva dare.

Col videogioco è la stessa cosa.

Pari Pari, e non capisco perché continuiamo a dare voti, votkni e votucci su una scala completamente soggettiva.

Sì, si può discutere di regole di game design, si può discutere dei bug, si può discutere di qualsiasi cosa all'interno della recensione, ma l'unica cosa importante è che il messaggio degli autori venga veicolato al meglio (e con messaggio non intendo un contenuto profondo, potrebbe anche essere trasmetterti divertimento e meraviglia attraverso il gameplay eh)

Dunque boh, per me sarebbe da cestinare la recensione, chiamarla "consiglio per gli acquisti" per poi creare approfondimenti a posteriori sul gioco.

4) ho apprezzato molto Tears of The Kingdom proprio per la sua ubisoftizzazione: che poi in realtà non fa altro che riportare in auge un tipo di struttura che Zelda aveva da Oot, ma rendendotela un filo più chiara.

5) io non capisco come si possa fare a incazzarsi se qualcuno critica un tuo prodotto.

Le critiche costruttive ci aiutano a migliorare.

Mi sto rendendo conto che le persone in genere tendono a pensare che il loro modo di agire sia perfetto e impeccabile: non è così.

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