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[podcast] Quanto è invecchiato The Last of Us? – (not so) Retro
12 anni, una remastered, un remake e una serie TV dopo è proprio il caso di vedere com’è invecchiato The Last of Us. Come sono invecchiate le recensioni entusiaste dell’epoca, quanto effettivamente dell’ultima grande esclusiva PS3 poi si trova nel videogioco che sarebbe venuto dopo.
Per questo primo (non così) Retro abbiamo pure costretto
a riprendere in mano il giochino per parlarne con cognizione di causa.[extra] Il primo e ultimo podquiz di Gameromancer!
È proprio la settimana dei format nuovi, oh. Questo è tecnicamente un contenuto per Patreon, ma l’episodio zero di Vinci il giochino è free-to-listen su Spotify un po’ per tuttə. E se ti iscrivi (anche gratuitamente) a Patreon puoi guardare la versione video.
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[segamentale] Quelli che depensano
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Nasi bianchi come Fruit of the Loom
Che diventano più rossi d'un livello di Doom– Quelli che benpensano, Frankie hi-nrg, 1997 [Sony Music]
Il nome Calvin Robinson forse non ti dirà niente. Probabilmente però ti ricorderai di quel prete britannico di destra che una mesata fa ha fatto più o meno letteralmente il cosplay di Elon Musk, nel senso che durante uno speech ha chiuso il suo intervento al National Pro-Life Summit di Washington con un saluto romano aggiungendo la frase "my heart goes out to you", ovvero la frase con cui le cheerleader di Musk hanno tentato di giustificare lo stesso gesto.
A seguito del gesto a Robinson la Chiesa Cattolica Anglicana ha revocato la licenza al chierico (detta così fa un sacco Final Fantasy), sottolineando come già in passato gli avessero fatto presente che "il trolling su Internet e altre azioni del genere non sono compatibili con la vocazione sacerdotale" chiedendogli di desistere da questi atteggiamenti. Alla revoca della licenza è seguita anche quella del visto che permetteva a Robinson di rimanere negli Stati Uniti, ripristinato però quasi subito. Vi risparmio sia le accuse "alla mafia woke" per aver causato la revoca che il "Dio ha ancora piani per me negli USA" a commento del ripristino del visto.
Non vi risparmio la considerazione che per essere un'amministrazione che ha GIURATO di mandare a casa tutte le persone presenti nel Paese senza una buona motivazione sia bizzarro che ci sia voluto solo qualche giorno per ridare il visto a Robinson. Ma presumo che l'immigrato clandestino che fa l'influencer di destra sia più uguale del messicano che viene a rubare il lavoro superando il muro che Trump ha fatto pagare a quegli altri.
Ok, ma tutto questo che c'entra coi videogiochi? C'entra perché – tieniti forte – Calvin Robinson ha un sito di videogiochi.
Robinson ha infatti fondato il portale God is a Geek, e per quanto il suo ultimo contributo scritto per il portale sia del 2019 ne è ancora oggi il proprietario. God is a Geek è una realtà che a livello di traffico, stando alle stime di Similarweb, smuove più di 400mila visitatori mensili, ma che soprattutto è tra quei siti che Metacritic utilizza per calcolare le sue medie.
Dopo il saluto che ha la stessa cittadinanza di San Pietro lo staff di God is Geek si è dimesso in massa. Il sito, nonostante un sacco di posizioni del cazzo del suo proprietario (antiabortista, contro i matrimoni gay e convinto che essere definito complottista sia una medaglia d'onore al giorno d'oggi) non era una cloaca alt-right piena di contenuti che parlano male di DEI, woke e di tutte quelle cose che invece si trovano tutti i giorni sui profili de IlForla. Questo in virtù del fatto dell'essere gestito in modo indipendente dall'ex staff.
Si potrebbe obiettare, a questo punto, com'è che queste persone si sono colluse col diavolo per tutti questi anni, visto che come ribadito dallo statement ufficiale con cui si sono date non supportano, condividono e condonano le idee politiche e le azioni di Calvin Robinson.
La risposta, purtroppo, è la risposta che tantissimi addettə ai lavori del videogioco danno in queste situazioni. O meglio, darebbero, se poi il padrone non attuasse ripicche e vendette: non perdere il lavoro. E non necessariamente il lavoro nel senso di "stipendio che arriva a fine mese" – posto che fine mese un cazzo, se va bene si viene pagati a 3 mesi dalle consegne ormai.
Ma il lavoro nel senso dei contenuti che hai creato per una realtà che non è tua, di cui hai ceduto i diritti e di cui i proprietari possono disporre un po' come cazzo gli pare.
E purtroppo quelli che depensano, come diceva Frankie hi-nrg, sono intorno a noi: anche solo rimanendo in un buco di culo del videogioco come l'Italia mi vengono in mente diversi esempi di stronzate ingiustificabili che chi lavora per realtà X o per sitodigiochini.y deve se non giustificare quantomeno ingoiare perché non può farci un cazzo. Soprattutto poi in un'economia dove, anche all'estero, il "giornalismo videoludico" è pesantemente in crisi, con progetti che chiudono lasciando a casa un sacco di gente e che quindi di conseguenza non sono posti che hanno intenzione o possibilità di assumere.
A tutto questo va poi aggiunta la difficoltà di mettersi in proprio, perché per un Aftermath o uno Stephen Totilo che ce la fanno perché negli anni si sono costruiti un nome abbastanza spendibile e una rete di contatti che gli permette di portare valore, proponendo per esempio interviste a nomi pesanti dell'industry e chiedendo alla fanbase di sostenere i loro progetti tramite forme di crowdfunding, ci sono cento o anche mille personalità che non sono in condizione di poterlo fare.
E/o che di mestiere volevano scrivere e in un mondo dove è una skill che vale sempre meno perché bisogna saper stare davanti ad una telecamera e succhiare il cazzo di chi può darti un po' di visibilità sono a disagio.
E/o che non vogliono dover combattere ogni giorno con quegli algoritmi che comunque vanno a premiare chi esprime idee molto simili a quelle di Calvin Robinson, con piattaforme che usano i nostri contenuti per costruire il loro successo lasciandoci, quando va bene, le briciole. E chiedendoti 17€ al mese per la spunta blu che qualche stronzo paga pure per coltivare l'illusione di avercela fatta.
Sono intorno a me. Purtroppo a differenza del pezzo di Frankie hi-nrg quelli che depensano parlano con me, mi dettano l'agenda costringendomi a rispondere alla loro visione di un mondo sempre più al contrario, ma che dalla prospettiva di Piazzale Loreto a loro sembra finalmente nel verso giusto.
La cosa peggiore è che abbiamo provato a rendere tutto rosso come un livello di Doom, ma per colorare quei pixel abbiamo sparato ai demoni sbagliati.
Così facendo abbiamo in una certa misura legittimato quelli che sotto lo statement dell'ex team editoriale di God is a Geek si chiedono se adesso dopo questo ammutinamento di massa Calvin Robinson li assumerebbe, perché livellando chiunque non sia perfettamente allineato a noi a quello stesso livello l'effetto è quello di creare camere dell'eco in cui o sei perfettamente con noi o allora sei uno di quegli altri. Quelli per cui non è mai questione di fuori la politica dai videogiochi, ma di fare in modo che il circo lo portino avanti quelli che depensano.
Perché quando giochi a Doom non vuoi pensare alla storiaccia di Mick Gordon o alle posizioni repubblicane di John Carmack. Vuoi sparare ai demoni.
Solo che i demoni che IRL schivano gli stessi proiettili arrivano alla Casa Bianca.
[ultime notizie & altri cazzi preoccupanti]
Anche Disney dice addio al DEI.
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Ah no aspe', ti aspettavi che dicessi "al politicamente corretto"? Beh, direi che invece finalmente possiamo parlare a tutti gli effetti di "economicamente corretto".
Infatti la lettera di Sonia Coleman (la head of human resources) finita nelle mani di Axios, arriva proprio come aggiornamento alle politiche di diversità e inclusione dovute alle pressioni del nuovo governo Trump.
A riprova del fatto che in queste cose le grandi aziende non ci hanno mai veramente creduto, semplicemente facevano comodo.
Nessuna dittatura del politicamente corretto signora mia, nessuna grande lobby LGBT che muoveva chissà quale agenda. È sempre stata una questione di marketing, soldi e soprattutto immagine. Quest'ultima che non si è esitato un secondo a gettare nel cesso appena il vento è cambiato.
A farne le spese saranno di nuovo le categorie minorizzate, che ancora una volta si beccheranno una marea di merda e vedranno negati loro altri spazi e tutele che si erano conquistati con degli sforzi enormi.
Sforzi che chi di queste cose si lamentava non ha mai dovuto fare, dato che il privilegio di farsi le raspe a furia di regola 34 lo si ha come diritto di nascita se si nasce dalla parte giusta del privilegio.
Che no, non è una colpa. Ma quantomeno dovrebbe essere una cazzo di responsabilità.
La notizia non è che Warner Bros. ha cancellato il giochino di Wonder Woman, ma che si è tenuta stretta il brevetto sul Nemesis System.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Questo vuol dire che la gente finita a spasso dopo la chiusura di Monolith Productions (quelli de L'Ombra di Mordor e L'Ombra della Guerra) non potrà utilizzare quella che è stata probabilmente la loro intuizione più importante dal punto di vista del Game Design, perché nonostante sia roba un'idea loro gli atti e le carte dicono che appartiene a Warner.
Nulla di nuovo, eh, l'industria del videogioco fa questa cosa da sempre e anche Ron Gilbert, il papà di Monkey Island, negli anni '90 l'aveva presa in culo allo stesso modo quando la fu LucasArt ha deciso di andare avanti con la serie senza manco contattarlo, visto che tanto s'era dato dall'azienda nel '92.
Nulla di nuovo ma rimane un nonsenso il fatto di voler raccontare i videogiochi come arte e cultura quando poi li trattiamo come prodotto, trovando perfettamente normale che Super Mario sia una creatura di Nintendo e non di Shigeru Miyamoto perché lo dice il migliore dei sistemi possibili.
Rimane un nonsenso che si possa pretendere di avere l'esclusiva su una meccanica, di far brutto tramite i propri avvocati se qualcuno osa solo proporre qualcosa di vagamente simile.
Rimane, soprattutto, l'amarezza di pensare a quanti videogiochi avrebbero potuto diventare ancora più vivi grazie a quel Nemesis System che Warner non sfrutta più dal 2017.
E rimarrà in un cassetto almeno fino al 2036.
Cazzo ti lamenti del Pay2Win nei giochini quando oltreoceano s'è elevato il termine al meglio possibile?
di Richard “Make Aosta Great Again” Sintoni
Nella nuova season de "L'America di Trump" il pass costa 5 milioni di dollari e da accesso ad una serie di features incredibili!
Per cominciare niente più code all'ufficio immigrazione. Grazie all'opzione "saltacoda" potrete avere immediatamente nelle vostre tasche il collezionabile "cittadinanza americana" senza dover stare a contatto con quei pezzenti free-to-play che stanno deportando al di là del confine messicano.
A seguire tanti nuovissimi titoli per il vostro avatar, tra i quali figurano "Multimilionario" e "Non sei sudafricano se sei bianco e c'hai il cash". Sfoggiateli sul vostro nuovo profilo a stelle e strisce, assieme all'esclusiva emote "Vi lancio il mio cuore" che farà davvero smattare i vostri avversari in lobby.
Non è abbastanza? Ma mica è finita qui suvvia. Assieme al pass avrete accesso anticipato alla nuova espansione programmata dal team: la "Trump Gaza".
Entra nell'esclusivo resort che si affaccia sul Mar Rosso, dove il rosso arriva direttamente del sangue sul quale è costruito. Lusso, spiagge mozzafiato e vita sfrenata a due passi dalle rovine della Striscia di Gaza.
Sembra assurdo vero? Sembra davvero una distopia da serie di Netflix, troppo per essere vero!
Invece, è tremendamente reale.
Dove mi informo?
Usciamo 3 o 4 volte alla settimana cose di questo tipo su Instagram e Tiktok, e anche su YouTube – dove in più trovi oltre al podcast anche alcuni longform che piacciono tanto allə comunistellə.
A volte si parla anche di giochini, quasi per sbaglio. Tipo vuoi sentire Alteri che ranta contro la community di Monster Hunter?
[spammini] Il Game Dev in Italia – Prima Parte
[disclaimer collusione & conflitto di interessi ma meno di chi recensice Monster Hunter e poi hosta l’evento di lancio ufficiale del gioco per conto di Capcom]: collaboro con TGM. Di solito però spammo soltanto le cose effettivamente notevoli che ci escono sopra, spesso e volentieri scartando pure pezzi miei o degli altri infami che fanno GR.
Questa settimana sul sito esce una roba a cui Marco Bortoluzzi ha lavorato un sacco negli ultimi mesi del 2024 e che in origine era uscita solo su rivista.
Ora che è disponibile senza paywall se non la leggi sei una merda →
Stiamo finalmente entrando in quella parte dell’anno dove ci droppano i giochini in faccia. Purtroppo sta succedendo proprio mentre parallelamente gli adulti ci stan droppando una quantità di schifo così rilevante che a confronto Medievil è un capolavoro – rassegnati al fatto che Medievil è un gioco di merda che ti ricordi fico perché quello c’avevi su PS1.
Alle pressioni per chiudere le divisioni DEI seguiranno un sacco di reazioni di pancia di stronzi che non vedevano l’ora di poter ballare sul cadavere di una “dittatura del politicamente corretto” che non c’è mai stata se non quando è stata strumentalizzata per fare del male a chi sta dalla parte giusta. Talvolta pure da quelli in conflitto di interessi.
Succederà che ci sarà una grossa polarizzazione a destra per “ristabilire l’equilibrio”, che si tradurrà e si è già tradotta in una madonna e mezza di Content Creator che fanno apologie di Elon Musk o prendono la posizione nowoke più conveniente per rassicurare la pancia del proprio pubblico.
Succederà che perderemo tutto quello per cui abbiamo faticosamente combattutto nel mondo post-Gamergate, e succederà perché abbiamo sparato ai demoni sbagliati e adesso siamo solə e incazzatə l’un l’altrə. Perché purtroppo pure io sento questa inutile rabbia nei confronti di chi ha causato queste spaccature, e mi ritrovo a doverla gestire mentre cerchiamo quantomeno di spiegare che no, Elon Musk non è amico tuo pure se sta exploitando i giochini per sembrarlo.
Succederanno tempi bui. Credo non ci si possa fare un gran cazzo a parte non mollare.
E quindi non farlo, perché c’è bisogno anche di te.
[
è passato di qui e ha corretto tutti i refusi.]
Comunque, ci ho pensato dopo, ma come struttura narrativa anche Chrono trigger era più avveniristico di TLOU