Meloni Gear Solid
"What we propose to do is not to control content, but to create context"
Ho giocato Metal Gear Solid 2 in colpevolissimo ritardo.
Era il febbraio del 2012. La mia piattaforma di gioco principale era ancora PlayStation 3, eravamo nel pieno dell’epoca delle HD Collection – che avevano comunque più senso dell’upgrade PS5 di Days Gone – e oh, ero uno studente squattrinato che tendenzialmente giocava tutto quello che l’import dall’UK vendeva a 20€.
Forse però è proprio grazie a questo colpevole ritardo che quindici anni dopo parlo ancora di Metal Gear Solid 2 come un’opera oltre il videogioco.
Al di là del lavoro di decostruzione del medium che porta avanti, una roba che forse verrà raggiunta solo un botto di anni dopo con The Stanley Parable Ultra Deluxe, la cosa che rende Metal Gear Solid 2 così grande è essere una profezia dei tempi che stiamo vivendo oggi, sviluppata però nel 2001. Ad essere profetico è in particolare quel passaggio citato nel sottotitolo, quello per cui ai Patriot non interessava controllare il contenuto, ma creare il contesto.
E oggi il contesto sono i social network, quelli che si comportano come geishe nei confronti del nuovo Imperatore Donald Trump.
Questa settimana sul banco degli imputati deve salire chi è da più di un mese che evita di presentarsi davanti alle Camere per spiegare cosa stracazzo sta facendo.
Chi – citando Caparezza – si nasconde come Snake in Metal Gear Solid, ma poi purtroppo assomiglia più ai Patriot e sta usando contro di noi Sons of Liberty, nonostante Kojima c’avesse avvisatə.
[segamentale™] A Giorgia Meloni piace una cifra Metal Gear Solid
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Quello che propone il suo governo dal giorno uno non è controllare il contenuto, ma creare il contesto.
Un contesto in cui se decidi di scendere in piazza i celerini giocano al sequel del G8 di Genova. Dove ti puoi permettere di dire tutto sommato il cazzo che vuoi, tanto domani i feed saranno monopolizzati dalla risposta della Premier alle critiche all'Inno nazionale e l'hashtag #Almasri non sarà manco più in tendenza. Perché al contesto ormai contribuiamo anche noi con battaglie che combattono la forma, non i contenuti, e ce ne frega un cazzo che Mameli abbia scritto l’espressione “fratelli d’Italia” durante il risorgimento parlando di tutta la popolazione, oggi quel “fratelli” è escludente e allora bisogna retconnarlo.
E quindi contribuiamo ad un contesto dove davanti all'accusa di star spiando giornalisti e attivisti non si risponde presentandosi alle due camere, ma minacciando querele.
È così facile parlare di quanto sia fondamento della democrazia la presunzione di innocenza.
Poco importa se fino a 5 minuti prima stavi defecando proprio su quella democrazia e per buona misura tra altri 5 ti pulirai pure il culo con la Costituzione, l'importante è il contesto. Basta un nuovo codice della strada balordo o la formula magica "Ponte sullo Stretto" per mandare le cose in caciara così velocemente che nemmeno i peggiori Patriot.
A Giorgiona insomma piace un sacco Metal Gear Solid. E ci gode un sacco all'idea che se su disco c'era Snake da questa parte dello schermo il massimo che possiamo avere è Giuseppe Conte. Farebbe quasi ridere se non fosse una tragedia il fatto che da una parte c’è quella di Gioventù Ribelle e dall’altra quello del First Playable Fund. Perché in tutto questo l’unico che sta alzando la voce è proprio Conte, l’unico che ci ricorda che se stanno mettendo sotto controllo il telefono del direttore di Fanpage – Fanpage eh, non Bloomberg, quello c’abbiamo – è probabilmente per la loro inchiesta sulla Gioventù Meloniana.
E allora forse noi dovremmo rispolverare l'altro Kojima. Quello che con Death Stranding ci parlava dell'importanza della corda, quando dall'altra parte sanno usare solo il bastone.
Anche se nel caso del nostro governo il bastone assomiglia più al manganello di qualche squadraccia.
[podcast] Spiaze Invaders: videogiochi deludenti
La puntata del podcast videoludicamente scorretto di questa settimana è dedicata a quei giochi che per un motivo o per un altro han fatto una grandissima campagna elettorale, ma poi all’uscita ti sei ritrovato tra le mani una copia di Anthem.
Contiene diverse volgarità e dissing in ordine sparso. Non necessariamente ai giochi. E non necessariamente a Devil May Cry 4. Ma ci sono pure quelle.
[che altro è successo questa settimana]
Secondo l'Internet Kaitlyn Dever non è abbastanza gymbro per essere Abby.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
L'Internet, come al solito, non ha presente un concetto che è abbastanza semplice: cioè che videogioco e Cinema (o serie tv, in questo caso) sono due fottuti media diversi.
Lo ha detto anche Druckmann, che ha voluto sottolineare una differenza non trascurabile tra The Last of Us Parte 2 e questa seconda stagione della serie, cioè che la serie te la devi guardà, il concetto di gameplay viene meno.
"Nel gioco, devi interpretare entrambi i personaggi [Ellie e Abby] e abbiamo bisogno che lo facciano in modo diverso. Avevamo bisogno che Ellie si sentisse più piccola e si destreggiasse in qualche modo e Abby un po’ più come Joel, nel senso che è quasi come un bruto."
The Last of Us Parte 2 è molto più videogioco rispetto al suo prequel. Racconta spesso usando momenti in-game, sfruttando il fatto che stai tenendo tra le mani un controller, laddove il primo capitolo è più simile ad una storia dove giochi tra un filmato e l'altro.
Era inevitabile che qui si intervenisse di più sulla sceneggiatura. Era inevitabile che alla fine il risultato fosse quello di avere due opere diverse, perché altrimenti la serie tv a che cazzo serve se è identica al gioco?
Era inevitabile che l'Internet impazzisse. Ma non mi sarei aspettato si ribaltasse la situazione definendo Dever "troppo fica" per essere Abby laddove Ashley Johnson non lo era abbastanza per essere Ellie.
Più vedo i trailer di Metal Gear Solid: Delta meno lo sento Snake Eater.
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Non parlo della veste grafica. Quella bisogna ammettere che è una gioia da guardare. Vedere la bellezza degli occhi di The Boss, quegli occhi che avevano visto la Terra dallo spazio privata dei suoi confini. Quegli occhi che hanno tramandato la loro luce come un meme attraverso chi ha dovuto rubarle la vita.
E potrei quasi soprassedere sugli 80€ chiesti anche per la versione PC, Konami che si conferma la zaibatsu che ha venduto l'anima al soldo e ai pachinko.
Ma vedere una grafica pompata non è la stessa cosa se quello che manca è la sua anima.
Perché si, tutto bello da vedere ma un trailer di Snake Eater privato del suo brano più iconico, per di più sostituito con uno di un altro capitolo della serie lo fa sembrare ancora più un vangelo apocrifo. Dal quale è stata tolta un'altra pagina di quello che fu scritto e composto nel 2004.
Già è difficile immaginare un Metal Gear senza Hideo Kojima, ma uno Snake Eater senza la voce di Cynthia Harrell è qualcosa che non so se posso giocare.
Perché so già che salire quella scala di metallo non sarebbe più la stessa cosa.
Sempre a questo proposito…
In un vecchio Gameromancer col Rolex™ avevo parlato del “delta” che c’è tra l’operazione Metal Gear Solid Delta e quello che poi è stato il remake di Silent Hill 2. Ci sono inevitabili punti di contatto (due operazioni che sulla carta ricalcano fedelmente l’originale e date in outsourcing), ma ci sono anche tantissime differenze. Un delta, appunto.
L’episodio è ascoltabile qui pagando o attivando la trial gratuita.
Commuoversi per un videogioco non serve a un cazzo.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Non serve a un cazzo far pace con Joel alla fine di The Last of Us Parte 2. Non serve a un cazzo bruciare il tuo salvataggio alla fine di Nier Automata.
Non serve a un cazzo piangere Aerith per due dischi su tre, se poi nella vita vera ti comporti come se nulla di tutto questo ti fosse mai successo.
Se non lasci che nulla di tutto questo ti cambi.
Non serve a un cazzo giocare ai videogiochi riempiendosi la bocca di paroloni tipo agency, golden path e altre stronzate se poi ti riveli essere analfabeta proprio lì dove come specie noi esseri umani non ce lo possiamo permettere più: sull'empatia.
Non serve a un cazzo piangere per quella che alla fine è una bella storia ridotta a pixel e in poligoni, se non sei in grado di fare la stessa cosa per qualcuno fatto di carne, ossa ed errori.
Tutti i tuoi platini, tutti i tuoi 100%, tutte quelle ore non servono a un cazzo se non sei all'altezza di quello che giochi anche dopo aver spento la console.
Dove informarsi
La roba più veloce è purtroppo succhiare il cazzo a Marco Zuckerbergo o al governo cinese mollando il follow su Instagram e/o Tiktok.
Gli Amanda Reel (ne escono 3-4 alla settimana) in ogni caso vengono caricati pure come Shorts di YouTube, dove trovi pure la versione video delle migliori newsletter, il podcast e qualche altro extra – ma co calma che questo è comunque un hobby. E a proposito di hobby…
Posso avere della pecunia?
Siamo degli scappati di casa che ormai han fatto pace con l’idea che valgono più o meno quello che hanno raccolto fino ad adesso. Detto questo, ogni euro versato su Patreon ci torna comodo per alleggerire un po’ le spese di gestione di GR (tipicamente ci compriamo i giochini in modo da poter essere indipendenti e da non toccare i nostri magri stipendi sottratti al capitale).
Le tier offerte sono:
1€ – Adotta un DAMS a distanza, cioè entra nel gruppo Telegram riservato a chi esce i soldi. Lì parliamo di un sacco di cose, c’è bella gente (purtroppo c’è anche Danto che bello bello proprio non è) e ogni tanto si droppano pure delle cose che rimangono lì su Patreon. Tipo i TGMerda;
5€ – Gameromancer col Rolex™, l’accesso ai mini-podcast esclusivi. C’è un po’ di tutto, dall’approfondimento ai cazzi nostri. Ne esce tipicamente uno ogni due settimane, al momento ne puoi già ascoltare 209. Per questo livello è attiva una trial gratuita di una settimana, se vuoi provare a sentire aggratis che abbiamo da dire;
10€ – Avvisi di Garanzia. Le puntate del lunedì senza censure e anche in formato video. È la tier meno interessante, però oh, c’è.
Ah, sì, ultimamente nel content™ che esce ringraziamo in modo procedurale gente a caso che paga. Quello a Danto qui sopra conta come ringraziamento, ci aggiungo quella disgrazia di nome Briefcade. Non cercarlo su Instagram se no rosica. Anzi fallo.
[spammini] Il caso Blu Digital
All’inizio avevo pensato di farci del content, però poi mi son detto che sarebbe stato un po’ ingiusto nei confronti di Tramiti che sta facendo un bellissimo lavoro nell’aiutare le persone che lavorano nel giro della localizzazione qua in Italia (ma anche fuori).
Quindi facciamo che rimando al loro post su IG e te ci clicchi perché non è una cosa che riguarda solo chi localizza giochini, anime e intrattenimento in generale. È una cosa che riguarda anche il tuo culo.
Perché poi è inutile che piangi perché il gioco X o la serie Y non c’hanno i sottotitoli nella tua lingua se te ne fotti di chi quei sottotitoli li crea.
Microsoft ha avuto vari concorrenti in passato. È un bene che ci siano musei per documentarlo.
– Bill Gates, da un discorso dell’ottobre 2001
Questa citazione è dello stesso anno di Metal Gear Solid 2. Ad essere precisi anzi precede Sons of Liberty di una mesata, visto che in Giappone il gioco poi è uscito il 29 novembre.
Ce l’ho in testa perché questa settimana mi è scappato sott’occhio un contenuto di quellə inseritə nella Game Critique dabbene che è in buona sostanza copiato da questa newsletter. Lamentarsi di questo non ha senso, Gameromancer è un super-mercato da cui chiunque e sua sorella prendono e spacciano per originale da tempi non sospetti, forse è anche positivo che mi giri ancora il cazzo per ‘sta cosa nonostante gli anni perché vuol dire che la passione è ancora tutta lì. O forse l’orgoglio.
GR è sempre stata una cosa molto più rilevante di quello che dicono i numeri, che sono tutto sommato modesti – a parte quelli di Patreon perché davvero, vorrei vedere quanti creator in Italia starebbero sopra i 100€ al mese. Qualcuno direbbe che è per il chiasso che abbiamo sempre fatto, però allora non mi spiego perché cose che fanno altrettanto chiasso facendo Debunking & Divulgazione o Giocando con lo Scemo non siano altrettanto saccheggiate.
La verità è che a fare la differenza sono i contenuti. E puoi pure copiarli, magari puoi anche farci un bel pacco di like e visual nei reel, però ti fermi lì.
Di gente che ha provato a fare e rifare Gameromancer è pieno. È un bene che esista Internet Archive per documentarlo.
Se sei arrivatə qui in fondo con un numero accettabile di typo, il merito è di
.
A margine: non è colpa nostra se mgs 2 lo abbiamo capito/giocato nel 2012.
Io nel 2002 l'ho giocato ma avevo 10 anni e non era un titolo facile da comprendere 🤣
Comunque è impressionante come sia stato profetico.