Mafia: Terra ipocrita
Bizzarro che quelli che "sentirsi rappresentati non è importante" stiano impazzendo per il giochino doppiato in dialetto siculo
La Voce della Ribellione di questa settimana chiaramente non è mia, ma è quella del dissidente critico Andrea Scibetta. Che in quanto siciliano è più intitolato di te a parlare del nuovo giochino sui siciliani, ma in particolare della reazione al nuovo giochino sui siciliani da parte di quei siciliani che poi predicano contro la wokeness, il DEI, l’inclusività e tutte quelle cose che sono red flag di destra.
Prima di entrare nel vivo della cosa però c’è il solito podcastino da promuovere. E questa settimana è particolarmente fico.
[podcast] Processo a The Phantom Pain
The Phantom Pain usciva esattamente 10 anni fa.
In questi 10 anni s’è detto tutto e il contrario di tutto, sul gioco. Il Metal Gear peggiore, eppure ora come ora perfino su Metacritic il giudizio è una decina di punti sopra quello di Delta, remake col graficozzo del Metal Gear che invece è universalmente ritenuto il migliore – perché la gente non capisce un cazzo e dorme ancora su Sons of Liberty, pur avendolo vissuto IRL.
Il Metal Gear mutilato, perché Kojima Productions aveva speso una cosa come 80 milioni di dollari per realizzarlo e 10 anni fa erano troppi, mentre con la stessa cifra oggi sviluppi a malapena Black Myth: Wukong.
Il Metal Gear che parla di identità in crisi che poi manda in crisi l’identità di Konami, che parla di dolore fantasma e a cui manca un braccio, che è stato presentato facendo travestire Kojima da Joakim Mogren e poi ha finito per non avere il nome di Kojima sulla copertina.
Il Metal Gear, soprattutto, che ti permette di giocare quella che ancora oggi è una delle missioni più emozionalmente devastanti che il videogioco può offrire. Ma ne parliamo nel podcastino.
[patreon] il Journey di Sword of the Sea
Un rolex crudo come il mare, arido come il deserto. Sporco, incerto e balbettante. Ma pieno di ammmore. O qualcosa del genere, vabbè. Il silenzio si mangia il tempo: una piccola critica che oscilla fra Journey e Sword of the Sea.
Gameromancer col Rolex™ a (poca) cura di Igno.
Solite regole di ingaggio:
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[segamentale] Mafia: The Old politically correct
di Andrea “è scriptato” Scibetta
Quando ti dicono che la rappresentazione è una stronzata fagli vedere le reaction dei siciliani a Mafia Terra Madre. Capisco che il maschio bianco etero cis italiano standard fatichi a immedesimarsi nelle bambine contente della sirenetta nera o in qualche altra rappresentazione "politicamente corretta" così fastidiosa.
E allora fagli vedere quanto cazzo sono contenti ‘sti terroni che si parla nel loro dialetto in un gioco grosso.
Ridono per le battutine sconce in siciliano che sentivano fare al mercato del pesce del paese, o per un modo di dire che riconoscono. Sono contenti per un doppiaggio che tutto sommato è poco poco meglio del commissario Montalbano che fa "pronto Montalbano sono".
E se non ve ne foste accorti: è un gioco di Mafia. Cioè un gioco che rappresenta letteralmente la cosa peggiore che la Sicilia ha esportato nel mondo. Eppure i siciliani sono contenti lo stesso: c'è il Massimo, c'è il dialetto, ci sono i modi di dire, "è casa" ha scritto un mio amico in un gruppo Whatsapp.
Quando ti dicono che la rappresentazione è una stronzata, tu ignorali.
Altre stronzate di questa settimana
Hollow Knight Silksong è il trionfo della cultura dell’hype
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Buon Day1 di Silksong a tuttə voi.
Buon Day1 a Team Cherry, a cui nonostante una comunicazione discutibile e un preavviso di una manciata di giorni abbiamo perdonato tutto. Pure le storie sul COVID che loro c'avevano i soldi, perciò non è che lo hanno patito troppo.
Buon Day1 a giornalistə e content creator, che è toccato pure a loro aspettare il 4 settembre per il gioco più hypato degli ultimi anni. Salvo GTA VI, ma ne riparliamo poi anno prossimo.
Buon Day1 a Little Witch in the Woods, a CloverPit, a Demonschool, a Aetherna Lucis e a tutti gli altri studi che si preparavano a uscire a inizio settembre e che hanno dovuto rinviarsi. Perché si, tuttə bravə a rispettare i tempi di Team Cherry, ma un po' meno questo a rispettare i tempi altrui.
Buon Day1 a tuttə noi, che abbiamo il pollice sul tasto "compra" dal 2019 e che adesso possiamo farlo veramente. E lo faremo, tanto siamo infottatə dalla FOMO del momento. Per poi ricomprarci limited edition, collector edition e tutto il cazzo di merchandising che arriverà assieme.
Buon Day1 alla cultura dell'hype. Che anche stavolta è riuscita a mettercela nel culo.
E secondo te non scrivevo qualcosa per l’anniversario di The Phantom Pain?
di Punished “Venom” Pietro
Penso a "Luci guida anche nella morte" da quando ho finito The Phantom Pain la prima volta.
Qualcuno la definirebbe una sezione Walking Simulator del cazzo. Alla fine devi solo attraversare i corridoi della Mother Base sparando in testa ai Diamond Dogs. Solo che sono i tuoi Diamond Dogs, quelli che hai speso ore a reclutare cercando tra le fila nemiche il meglio del meglio, soldati di Rango S che potessero essere degni della reputazione da Leggenda che ti stavi costruendo.
Quella stessa reputazione che evapora 60 punti alla volta ogni volta che adesso ne fai fuori uno.
La vocina dell'iDroid continua a ripetere "Staff member has died" e tu non puoi farci un cazzo. I tuoi commilitoni chiedono pietà e tu non puoi farci un cazzo. Ad un certo punto alcuni di loro gettano le armi a terra e ti rivolgono il saluto militare. "Viviamo e moriamo ad un tuo comando, Boss". È un brivido che mi porto dentro da 10 anni.
Lo strumento più basilare che si possa trovare nei videogiochi, il punteggio, che viene usato così, per ricordarti che non conti un cazzo, che i Diamond Dogs che stai ammazzando non sono solo statistiche, hanno un nome e lo vedi nell'HUD ogni volta che stai per premere il grilletto.
Giocando "Luci guida anche nella morte" mi sono chiesto per dieci anni come si possa pensare che i videogiochi desensibilizzano davanti alla morte.
Difficilmente mi sono mai sentito così una merda come durante quella missione. Difficilmente riuscirò mai a prendere una vita IRL, se ho fatto così fatica a farlo usando un controller.
Dovrei giocare a talmente tante cose che mi passa la voglia di giocare.
di Andrea “Incidente Diplomatico” Scibetta
Forse sono sbagliato io. Forse il bisogno di legittimare quello che per mio padre è sempre stato "tempo perso" mi ha portato a sviluppare un rapporto tossico con gli hobby, per cui o li porto all'estremo o non ne vale la pena.
O forse vivere nel mondo dei social ci rende tutti schiavi di una fomo atavica da cui non possiamo scappare, che si tratti di postare le nostre vacanze fantastiche in qualche posto esotico o di essere al passo con le ultime uscite per poter dire la nostra opinione del cazzo su Kojima o sui francesi di Clair Obscur.
Non ne posso più di "dover giocare". È la morte di una delle mie più grandi passioni. Che poi finisco sempre a giocare lo stesso, inanellando una partita dietro l'altra di qualche multiplayer stacca-cervello giusto perché senza un pad in mano non so stare.
A volte penso che vorrei uscire da qualunque chiacchiera sul videoludo, essere uno di quelli che non segue gli eventi, non sapere manco quando escono le cose, giocare a quello che mi va quando mi va, scoprendo per caso i giochi fighi tre anni dopo che sono usciti.
E poi penso che l'unica cosa che devo fare è ignorare le voci, quella dentro la testa e quella degli stronzi che ti dicono che "devi assolutamente giocare a questo".
Altre cosine di questo tipo
Quasi tutti i giorni alle 9:00 in punto trovi su Instagram, Tiktok e YouTube della roba del genere in formato Amanda Reel. Se preferisci quello in formato testuale (o audio senza il video), lo trovi gratuitamente su Patreon.
Un esempio di cosa ti perdi se non ci followi? Beh, facile:
[spammini] E se Dante fosse stato un videogiocatore negli anni 2000?
Se non leggi questa uscita di
sei una persona male.Si entra nel periodo caldo dei giochini. C’è Silksong, c’è un’altra mezza milionata di roba negli stessi giorni (qualcuno pure lo stesso giorno, tipo quell’Hell is Us che dalla demo non pareva un cazzo male ma vediamo quando esce il giochino). Poi ci sono i grossi Tripla-A della finestra autunnale, Nintendo che proverà a vendere Metroid Prime 4 senza aver riproposto su Switch (o Switch 2) il 2 e il 3.
Insomma, è il solito rush di fine anno dei giochini. Se vuoi sapere com’è la roba che esce man mano che esce, questo NON è il posto per te. Abbiamo intenzione di giocarcela tutta slow a cazzi nostri e parlarne se e quando vale la pena sbattersi per farlo.
Non hai bisogno di un secondo round, se mandi l’avversario KO nel primo.
Nove anni dopo gli eventi di Typo Zeroes, si risveglia dal coma in un ospedale di Cipro. A sorvegliarlo è un dottore, Evangelos Constantinou, che gli mostra una radiografia completa del suo corpo in cui al suo interno sono stati trovati 108 errori di battitura.








(grazie per aver incluso il mio storto nel pezzo ♥️)
Quella missione di MGS V me la porto dietro anche io.
E non capisco come fa la gente a dire che The Phantom Pain sia un brutto gioco.
Sto giocando a Delta e rimpiango TPP ogni mezzo secondo.