L'ennesimo rant che parla di Erri Pótte
Che bella settimana per i remake, i reboot, il capitalismo! Rifanno Harry Potter con la stronza TERF, rifanno Resident Evil 4 con le microtransazioni ed esce pure il sequel delle mie palle fratturate
Hai mai sentito l’esigenza di associare Nostro Signore a quell’animale che abbiamo craftato per essere il miglior amico dell’uomo quando si parla di etichette? Beh, pure io, #metoo. #Metooroidvania, ovviamente. Sembra un problema del cazzo, ma è un dramma, perché le etichette diventano shortcut per la comunicazione con la gente che poi chi fa i contenuti cavalca invece di fare da filtro, col risultato che adesso i giochi con la grafica ispirata ai cartoni Disney anni ‘50 sono antisemiti “in stile Cuphead” con tutto che Cuphead è del 2017. Manco 10 anni fa.
Lə creator hanno una responsabilità enorme. Ogni volta che vengono meno a questa, il dialogo attorno ai giochini si impoverisce perché si vanno a normalizzare paragoni del cazzo che hanno l’unico effetto di sovrascrivere la nostra memoria storica. In un settore che al concetto di memoria è particolarmente allergico e infatti a fine sviluppo brasa sistematicamente i sorgenti perché “segreto industriale”.
Non si fosse capito, siamo attivistə. Non parliamo quasi mai di videogiochi. Sono solo un punto di partenza, una lente che utilizziamo per cercare di leggere il mondo intorno a noi, uno specchio in cui vediamo riflessə noi stessə, il meglio e il peggio di quello che siamo come società. Molto spesso vince il peggio. Ma a volte anche lo schifo si deve inchinare. Tipo che sì, il settore giochini fa schifo, ma la nostra community è una ficata pazzesca e uno spazio quanto più possibile sicuro. Se stai leggendo, forse lo è anche grazie a te. Altrimenti #JoinTheRebellion su Telegram.
La questione non è separare opera e autore, ma cultura e commercio.
Di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Si può fare lo sforzo di mettere da parte quello che si pensa dell'autore, delle azioni che ha compiuto e del male che ha seminato in giro. Per me è un tradimento perché l'autore non è la sua opera ma l'opera è una parte dell'autore e qualcosa di tutto questo, anche solo per sbaglio, dentro magari c'è finito. Però si può fare.
Rimane però il fatto che l'autore percepisce degli introiti dall'opera anche se la finanzi al grido di "io mi dissocio".
Questo è un fatto e la discussione deve partire da qui. Ci possono essere miliardi di motivi per cui nonostante tutto si senta l'esigenza di finanziare l'opera. Sto vivendo un periodo di merda e il giochino dei maghetti è un bene di conforto di cui non posso fare a meno. Sono così legato ad Harry Potter che sono rimasto con lui fino alla fine e per me è inconcepibile non guardare la nuova serie tv. Penso che i gesti simbolici non servano un cazzo. Che abbiamo già perso. Va bene, è legittimo.
Tieni presente una cosa però: non ti si sta chiedendo di rinnegare nulla. Non rinunceremmo all'Unità d'Italia venisse fuori che Cavour era un pedofilo.
Ti si sta dicendo che se vuoi definirti ally di una causa devi supportarla. Anche facendo un piccolo gesto che ti sembra privo di significato, ma per chi sta davvero soffrendo è l'equivalente di un abbraccio.
Se non sei disposto a farlo non è un dramma. Questo non ti rende omofobo. Ma sicuramente non sei unə alleatə.
Le Software House stanno giocando d'azzardo con noi e le ringraziamo pure.
Di Francesco “TheLawyer” Alteri
RE 4 Remake esce. Acclamazione generale. Festa nazionale. Allo scadere della settimana di discussione Capcom aggiunge dei "DLC" che danno al giocatore potenziamenti, armi, medikit e cazzi vari. Praticamente una easy mode venduta separatamente.
Che danno sarà mai? Direte voi. Torniamo un po' indietro. Esce Gran Turismo 7. Sempre la solita settimana di giubilo e poi delle micro (di cui si era già a conoscenza ma bloccate in sede di recensione) indecenti boostate a tradimento. Tornando ancora più indietro troviamo Crash Team Racing che dopo un anno aggiunge gli acquisti in game.
Se non ci vedete un pattern o siete scemi o il capitalismo è più potente dell'oppio.
Qui non solo stiamo parlando di una vera e propria conferma dell'inutilità della critica videoludica, visto che di solito le micro gravano sulle recensioni day one “che vogliono informare”, e qui Capcom ha fatto proprio un pernacchione alla dignità rimasta a chi scrive di videogiochi; ma stiamo parlando anche del ricatto tipico dei mobile game scam, dove il giocatore è costretto a scegliere tra spesa di tempo o spesa in denaro.
Perché inutile che ci giriamo intorno: se ti metto roba da comprare è perché voglio fartela comprare. E come te la faccio comprare? Ti rendo difficile tutto il resto. In una società come la nostra (che non ci dà il tempo neanche di cagare) la possibilità di acquistare cose per "guadagnare tempo" che poi manco spendiamo per noi stessi è la più potente sirena omerica di tutte.
Un vortice che con il suo canto angelico ci attrae verso l'unica verità che le big house vogliono: tu paghi per giocare meno, così non solo noi guadagniamo di più, ma ti compri pure prima il prossimo gioco.
Tutto questo condito con marketing, lucine, schermate carine in viola su Steam che ti fanno sentire esclusivo e speciale. Stanno giocando alla roulette con noi: "Mettiamo questo DLC da 9,99 sul banco e vediamo quanto frutta".
La differenza è che al contrario dei banchi truccati dei casinò, loro hanno il 100% di probabilità di riuscita, visto che hanno questa calamita chiamata hype che sposta la pallina dove cazzo vogliono loro.
Il risultato nei confronti del pubblico è, però, lo stesso dei giochi d'azzardo: il portafoglio si svuota, la vita videoludica perde qualsiasi parvenza di senso e, come insegnano tanti casi legati al mobile gaming, la vita vera stessa è a rischio.
Forse non ora, visto che si tratta di una easy mode a pagamento, ma è un attimo che vi chiedano 500 euro per un'astronave digitale ancora non uscita.
Ah, aspetta…
Ogni anno in Italia svariati DAMS muoiono a causa della loro scelta di istruzione infelice.
Dico “svariati” perchè ‘sti scemi sono così scemi che manco sanno contarsi, per cui non abbiamo dati certi su questo fenomeno che priva McDonald’s e Burger King di potenziali addetti alla friggitrice.
Adotta un DAMS a distanza, dagli assistenza in un gruppo telegram dedicato dove potrai interagire con lui, evitare che ponga fine alla sua sventurata Odissea su questo sasso lanciato nello spazio, proporgli idee per podcast/live/post o semplicemente prenderlo per il culo.
Rigiocabilità stocazzo.
Di Davide “Celens” Celentano
Quasi il 10% dellə giocatorə che ha avviato Dark Souls Remastered su PC non ne ha mai superato il tutorial. La percentuale sale quasi al 40 se si prende in esame la Prepare to Die Edition.
In questo scenario mi spiegate qual è il senso di parlare della "rigiocabilità" di un titolo come se fosse un fattore oggettivo da ricercarsi a tutti i costi?
Ho fatto l'esempio di uno dei giochi che ritengo più longevi degli ultimi tempi ma è ormai il segreto di Pulcinella che la maggior parte della gente che compra un gioco – magari preordinandolo al day one cagando il cazzo per ogni eventuale ritardo, a chiunque tranne che allə reali responsabili – poi si stufa prima o comunque per qualche motivo non lo finisce.
Forse sarebbe il caso iniziassimo a concentrarci molto di più sulla "giocabilità" di un'opera. Sulla densità di contenuto, sul ritmo, sulla varietà, sull'originalità. Cazzo mene di quante decine di build diverse si possono fare qua dentro, intanto inizia a spiegarmi perchè è appagante e soddisfacente fare la prima.
Ognuno di noi ha un backlog gigantesco che manco in 10 vite potrebbe immaginare di recuperare. Droppare un gioco non è un atto di disprezzo per chi ci ha lavorato giorno e notte (ovviamente in maniera del tutto non coercitiva, si capisce), ma un atto di rispetto verso noi stessə e il nostro diritto di non "sprecare" il nostro tempo.
Quindi esattamente che senso ha parlare di longevità se ciò che per te è materiale da mille ore, nelle mie mani diventa scaffale dopo 10 minuti?
Ma scusa, e gli spammini di Twitch? Ehhh… Questa settimana siamo un po’ come in quella vecchia canzone di Shigeru Miyamoto. Ehm, volevo dire Vasco Rossi. “Ognunə a rincorrere i suoi guai persə dentro i fatti suoi” (le schwa nel testo originale non c’erano ma mi fregio dell’essere un po’ meno boomer di Vasco). Però mercoledì abbiamo arrabattato una live su un giochino su Kickstarter adesso… Per Game Boy. Che vuole pure salvare BolognaNerd.
Ma allora questo bannerone qua sopra che d'è? È l’UltraPUNK festival, ecco che d’è. Una settimana di panel sul concetto di punk declinato nel videogioco e nei videogiochi con un sacco di ospiti che spaccano, argomenti interessanti, Game Culture estrema e un moderato tasso di volgarità gratuite offerte dalla Ribellione™.
On air dal 22 al 26 maggio, intanto c’è il recappone dell’edizione 2022 che ti aspetta sul Sacro Blog™.
Spammini Tattici Nucleari™
Giulia Martino ha scritto il pezzo della vita raccontando come la scena Game Dev ucraina sta vivendo questi ultimi mesi. Giulia ormai è tipo patrimonio della Game Culture nazionale, per cui se non la segui sei un po’ merda;
Il Crowdsourcing Sovversivo™ di Gameromancer è lieto di ospitare Filippo Tagliaferri che parla di giochini e comunità LGBTQ+;
Compilare ‘sta sezione diventa sempre più difficile, per cui vi beccate l’ennesimo auto-insert di Pietro Iacullo che parla di The Last of Us. Parte 1, 2 e pure la serie TV facendo un discorso sul linguaggio che non s’è cacato nessuno come tutte le cose belle che faccio, merde;
Non è proriamente content™, ma segnalo questa inziativa un sacco interessante che il Prof. Francesco Toniolo ci ha spammato e a cui probabilmente parteciperemo di brutto.
Se sei arrivatə fin qui, come al solito, grazie. Però ti chiedo di fare un ultimo piccolo passettino nella nostra direzione. Consiglia questa newsletter a qualcunə, in modo che La Voce della Ribellione risuoni sempre più forte. Dopotutto è la voce per chi non ne ha già una, si tratti di qualche tematica culturale attorno al videogioco che non si incula nessunə o di qualche categoria discriminata.
Un ringraziamento particolare ai Patron che ci mettono il soldo sostenendoci quando noi ci mettiamo la faccia, a chi ha deciso per qualche motivo di darci la sub su Twitch (fosse anche solo quella di Prime) e a chi ogni giorno tiene vivo Gameromancer sul gruppo telegram.