La Nintendo cinese
Sì, è un simpatico calembour sullo stereotipo che i cinesi ci copiano tutto
Quando Genshin Impact è uscito il 28 settembre 2020 l’occidente si è accorto di MiHoYo (che oggi fuori dalla Cina opera col nome di HoYoverse).
Un gioco “della qualità di Breath of the Wild”, ma gratis e disponibile sia su mobile che su PS4. E poco importa se gratis stocazzo visto che si parla di una roba tutto sommato pure abbastanza predatoria — in quanto gacha — o che i dev si siano un po’ presi male per il paragone con il giochino di Nintendo: al pubblico sembrava Breath of the Wild cinese.
E chi parla di giochini visto l’intento di ricerca venutosi a creare ha risposto come sempre “obbedisco” continuando ad alimentare questa narrativa.
Genshin Impact è diventato tipo da subito una macchina stampa-soldi incredibile e 5 anni dopo MiHoYo con quei soldi s’è costruita addirittura un reattore nucleare. Adesso il paragone con Breath of the Wild è démodé, al massimo un aneddoto da tirare fuori per scrivere l’intro della tua newsletter di giochini preferita.
Eppure MiHoYo sembra tenerci davvero a fare il cosplay di Nintendo, però attraverso gli avvocati. Visto che parliamo di una potenza nucleare l’unico che aveva il physique du rôle per affrontare la questione era il francese di merda.
Prima però lo sai già. Ci sono i podcastini.
[podcast] Processo a Death Stranding
intro di Andrea “Depeche Mode“ Scibetta
Death Stranding aveva troppo gameplay.
Tutte le volte che qualcuno mi ha detto "bella storia, ma è senza gameplay" ho combattuto con la voglia di fare cose che l'algoritmo non approverebbe. Death Stranding è quasi tutto gameplay. È il gioco di Kojima in cui c'è più gameplay. Solo che confondete gameplay e combat system.
La trama di Death Stranding io manco me la ricordo.
Ho qualche flash delle parti narrative finali, il Cliff-Hunger, la scelta di Sam proprio alla fine e qualche altra vaga immagine. Tutto ciò che il gioco voleva dirmi, me l'ha detto con il gameplay.
Invece mi ricordo benissimo la mappa. La difficoltà di andare oltre le aree più impervie. La soddisfazione di aggiungere un pezzo di strada che collega un punto nevralgico. Quella di trovare una teleferica già pronta a cui collegare la tua. Quanto è pesante stare disconnessi e quanto è bello riconnettersi.
Il problema di Death Stranding è proprio l'opposto. Te ne accorgi proprio quando cominci a mettere in giro le teleferiche. C'è troppo gameplay, troppi strumenti che facilitano quella pesantezza iniziale, che a un certo punto rendono tutto inutile che tanto si va in teleferica da una parte all'altra della mappa.
Penso che a Kojima sia mancato il coraggio di andare fino in fondo e darci il core gameplay di Death Stranding senza indorare la pillola.
Ma in effetti già così non tutti l'abbiamo capito, figurati senza poter minmaxare le consegne...
[patreon] I corvi amici delle guardie
In sti tempi si sta parlando tanto di Nightreign, che tra il fascino di From e i problemi marchio di fabbrica di From ha comunque già alzato un tre milioni di copie in poco tempo.
Ma non sto qui per parlarvi di Nightreign, ma di un gioco simile che ci spendereste la metà e vi incazzereste molto meno, specie perché i server qui sono stabili. Insomma, vi parlo di Ravenswatch.
L’ultimo Gameromancer col Rolex™ è firmato pure lui da Richard “DeGaulle” Sintoni. Puoi ascoltarlo:
Attivando la trial gratuita di una settimana per il piano Gameromancer col Rolex™, che sblocca tutti e 218 i mini-podcast per chi paga il Patreon;
Pagando il livello da 5 euro del Patreon, pezzo di merda, che include anche le ricompense della tier da 1€ – quindi l’ingresso al gruppo Telegram dei VIPS dove diciamo un sacco di cattiverie su tutto e tuttə;
[segamentale] Honkai: Law Rail
di Richard “Amaterasu” Sintoni
A HoYoverse non bastava "prendere ispirazione" da Breath of the Wild, Nintendo l'ha ispirata pure per le chiamate facili agli avvocati.
Non ruberesti mai l'auto a Miyamoto
Super Mario è il miglior amico delle guardie. C’è una lunga lista di precedenti in cui Nintendo è andata ben oltre il lecito pur di “tutelare” le “sue” Proprietà Intellettuali.
Il gigante dietro Honkai: Star Rail ha di recente intentato una causa legale contro uno streamer di questo titolo, accusato di aver portato in una sua diretta Castorice, che all'epoca non era ancora stata rilasciata.
Il metodo col quale questo streamer l'ha ottenuta pare non propriamente corretto, in quanto sembra questo fosse in possesso di una build del gioco ancora non rilasciata, ma quello che è decisamente fuori scala è ciò che è stato chiesto da HoYoverse in tribunale. "Il risarcimento dei danni e i profitti dell'imputato per violazione del copyright" o, in alternativa, 150.000 dollari. Il tutto per aver portato un PG memato e stramemato su un canale Discord che conta appena 12.000 follower.
E non è la prima volta che HoYoverse riesce a ottenere risarcimenti così alti: nemmeno troppo tempo fa era riuscita a obbligare l'ex Twitter a rivelare l'identità dietro tre account che, sempre secondo la casa, avevano leakato contenuti riguardanti Genshin Impact. Azione che fu condannata pure dallo stesso social che la considerò "lesiva verso la libertà d'espressione", quindi insomma se pure la alt-right alza un sopracciglio c'è da farsi due domande.
Un po' fa riflettere su ciò che si dice a proposito dei leak, che "danneggiano le aziende", che "accoppano l'hype" eccetera eccetera.
A me pare che le uniche persone che vengano davvero danneggiate siano lə poverə stronzə che sì, commettono un illecito, ma non così grave da dover rovinar loro la vita a beneficio di un’azienda multimiliardaria.
Specie se questa è una delle regine dei gatcha, che al suono di microtransazioni e loot box fanno sempre vincere il banco.
Altre cose con cui ammorbarti i cazzi
Volevi cancellare i neri dai videogiochi, ora sei in guerra con l’Iran.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
E no, non è benaltrismo e non è vero che non c’è correlazione. Trump l’hai sostenuto (pur non potendo votarlo) anche per via delle sue posizioni no-woke. Hai goduto quando si sono fatte sparire certe parole e certe espressioni dai documenti ufficiali della Casa Bianca, ti sei fatto una bella sega ogni volta che Elon Musk ha parlato male dell’inclusività nei videogiochi, prendendosela pure con l’unico Assassin’s Creed dove giochi efficacemente un personaggio storico.
Ti sei convinto (o ti sei fatto convincere, cambia un cazzo) fosse il Presidente della Pace. E invece Trump ha sempre risposto schierando l’esercito, si parli di Los Angeles o di Fordo.
Cosa ci guadagni, cosa c’hai guadagnato, da questo voler rovinare le vite degli altri? Valeva la pena arrivare alle soglie della Terza Guerra Mondiale per non vedere più i pronomi nei tuoi videogiochi e avere di nuovo le voci “maschio” e “femmina” nell’editor del personaggio?
Se la tua risposta è “sì” stai dimostrando che per te il punto non sono mai stati i videogiochi, ma l’odio. I giochini sono diventati solo un canale attraverso quale tu e qualche altro stronzo vi unite per odiare in multiplayer co-op, solo a che a farne le spese non è qualche mob del cazzo controllato dalla CPU, ma tutti noi altri.
E se nemmeno il tuo amico Elon Musk ha abbastanza gettoni per giocare un’altra partita, per noi altri non c’è più speranza.
Sono cresciuto nel lato sbagliato di Midgar.
di Igno
Final Fantasy 7 è una di quelle robe che somigliano più a una cultura che a un contenuto multimediale.
È un periodo storico, un movimento artistico.
Il problema è che io l'ho conosciuto attraverso spoiler, spin off discutibili, fan che paiono accoliti di scientology e, soprattutto, Tetsuya Nomura.
E anche quando mi sono approcciato al capitolo originale in purezza, pur vedendo gli evidenti meriti, qualcosa ormai si era rotto in me, nei suoi confronti.
E allora mi chiedo se tutto ciò che è venuto dopo per FF7 sia altro a parte bieco marketing per spremere Cloud, Tifa, Barrett eccetera.
Advent Children, Crisis Core, Dirge of Cerberus, Final Fantasy 7 remake dovevano essere un'idea all'opera di Sakaguchi. E invece sono una damnatio memoriae.
E per quanto mi impegni a guardare oltre, è tardi. Sarò sempre dal lato sbagliato di Midgar.
Death Stranding per me è stato più difficile di Elden Ring.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Ho battuto Malenia, ho pure sconfitto l'Orfano di Kos, ma la cosa più difficile che abbia mai fatto è l'ultima consegna di Death Stranding.
50 ore spese in quello che gli stronzi ancora oggi chiamano Bartolini Simulator, ma che in realtà era ed è una grandissima riflessione sui bastoni e sulle corde, su quanto sia fin troppo facile per l'essere umano usare i primi laddove invece usando i secondi ne usciremo migliori senza manco la necessità di una pandemia.
50 ore che Death Stranding mi ha rigirato tutte addosso.
Quell'ultima consegna. Quell'ultimo carico che non era solo un carico, non poteva esserlo dopo 50 ore spese assieme. Quella maledetta BB Song a riempire il silenzio di un'America che fino a quel momento non aveva mai fatto ricorso alla colonna sonora nell'Open World se non in due o tre momenti precisi. L'ultima consegna ne aggiunge un altro. Nessuno potrà mai cancellarlo dalla mia memoria.
Ho sentito ogni cazzo di passo di quell'ultima consegna. Non perché dovevo regolare il peso del carico come nel resto del gioco, stavo consegnando forse il pacco più piccolo previsto in-game.
Quanto può pesare qualcosa che nella realtà non stai nemmeno tenendo in mano, che non sfrutta nemmeno L2 e R2 per darti l'idea di una consistenza? Tanto. Troppo.
Pesa ancora, dopo sei anni. Bastano due note per tornare lì.
Non bastano queste poche parole per raccontare uno dei momenti più intensi che abbia mai avuto la fortuna di giocare.
Dove seguo tutta ‘sta merda?
Se non l’hai già fatto, metti follow su Instagram, Tiktok e/o YouTube. Mettilo pure su Spotify, perché il podcast è e rimane la cosa più fica tra quelle che facciamo.
Un esempio di contenuto che se non ci segui ti perdi:
[spammini] La Scuola Holden e la filiera della creatività a pagamento
Mi sono imbattuto per caso in questo Substack scritto da
. Non sembra c’entrare nulla con i videogiochi, e nominalmente non lo fa, eppure la sua esperienza mi è tristemente familiare, perché in fondo un po’ tutti gli ambienti culturali forse tendono ad assomigliarsi, o forse si assomigliano tutte quelle persone che in questi ambienti decidono di giocare a fare i predatori alfa.In ogni caso è una lettura che merita di essere letta. E che per quanto mi riguarda mi ha fatto sentire, per un attimo, un po’ meno solo – con tutto che penso di poter dire di aver smesso di fare la guerra al circolino™ e che il gotha del videogioco abbia avuto la sua vittoria di Pirro. E di pirla.
Il pezzo qui sopra in spammini ad una certa parla di come decidendo di collaborare con certi spazi si finisce in modo più o meno diretto a validarli. È una cosa su cui sto riflettendo da anni e dove non ho ancora trovato una quadra.
Da una parte in quanto persona di sinistra mi rendo conto dei danni che ha fatto l’eccesso di radicalismo alla sinistra stessa. Se oggi non siamo in grado di fare fronte comune mentre a destra la cosa viene facilissima è proprio perché si è incapaci di fare i compromessi che purtroppo sarebbero necessari, incluso lo scendere in piazza con gente che ti sta sul cazzo – o addirittura che ti ha fatto del male, ma non voglio rendere questo discorso troppo heavy meta e autoriferito.
Dall’altra parte però si finisce inevitabilmente a dare il proprio placet a gente che molto semplicemente fa schifo: bullismo, calunnie, abusi di potere per non farti entrare in quella scuola o in quel circolino lì perché sennò potresti togliergli spazio. Gente che non vede l’ora che sbagli — perché prima o poi sbagli, sbagliano tuttə, solo che qualcuno non te lo rinfaccia a vita – per poter pisciare sulla tua tomba.
Tempo fa io c’ho provato, a far fronte comune con questa gente. Ma è finita che appunto al primo sbaglio che hanno potuto exploitare non ci hanno pensato un secondo a farmi fuori, salvo poi risparmiare altra gente che s’è macchiata degli stessi errori perché era più economicamente corretto compiacerla. Mi ha stupito zero leggere quello che ho spammato sulla Scuola Holden, visto che un paio di questi personaggi qui c’hanno collaborato in pianta stabile.
Il punto è che in ogni caso io una soluzione non ce l’ho.
Sento la necessità di un fronte comune, ma so anche per esperienza diretta che cercando di costruirlo l’unica fine possibile è quella dell’ultimo stronzo ad aver perso la console war, cioè Giulio Cesare.
Forse il trucco è ragionare in modo più utilitaristico e fottersene di tutti questi ragionamenti. O forse è mandare a farsi fottere tuttə lə altrə e scegliere la via della clausura, dell’indipendenza, scegliere la ribellione. E sarei disonesto a dire che nel mio caso è stata una scelta mia e basta, in buona parte mi ci sono ritrovato per via di scelte di altrə.
Ma mi ci sono ritrovato perché al Gioco del Trono ho scelto di giocare con la pedina di Unabomber. E sinceramente? Sono in pace con le conseguenze.
Aldo, Giovanni e sono tre amici alle soglie dei quarant'anni, chi più chi meno disillusi dalle loro scialbe vite. In un'afosa estate milanese, si mettono in viaggio verso Refusipoli dove, di lì a pochi giorni, avrà luogo il matrimonio di Pulciaro con la figlia più giovane del cavalier Eros Typoni.
Allora a differenza della campagna e del claim paga il Patreon pezzo di merda, questa roba di ringraziare Pulciaro con finte intro di film ecc è fighissima. I pezzi su DS gran belli e prima o poi un discorso diverso su Genshin Impact andrà fatto