Hideo mi pento e mi dolgo
Suggestioni da chi sta recuperando Metal Gear Solid adesso (assecondando i mostri che lo hanno ucciso)
La Voce della Ribellione di questa settimana è quella di Amaterasu. Fondamentalmente perché c’avevo judo, ho lanciato un SOS e ha risposto “dai oh, ci penso io”. Amaterasu in questo periodo sta recuperando Metal Gear Solid (ovviamente, in nomine content™). Inevitabilmente, si parla di perché, come, che vuol dire e di quanto sempre #KonamiMerda.
Prima però i soliti podcastini clickbait™.
Il Salone del Mobile
I Very Giocatory c’hanno la puzza sotto il naso e al salone del mobile proprio non vogliono andare. Niente che potenzialmente possa giocare anche mia madre va bene per me, e quindi di conseguenza tutto quello che gira su telefono è la serie b, la conversione pezzotta perché col pad si gioca meglio (sì, dimmi un po’ che festa deve essere stata giocare The Banner Saga su PS4 mentre io potevo toccare le caselle e le iconcine con le dita) e alla fine finisci che ti perdi un sacco di bella roba.
Facile andare sui classici d’autore tipo Monument Valley. Facile andare su quelli della prima epoca mobile che tanto ti sei giocato anche te, perché lo so che c’hai una vergognosa quantità di ore su Temple Run e relativo sequel. Qua dentro invece trovi un po’ di roba non banale, un po’ di spunti per aprire i tuoi tristi orizzonti.
O quantomeno per fare la prossima cacca con stile senza l’ingombro di una Steam Deck.
Ender Magnolia e l’entanglement quantistico
“Sono solo videogiochi, finché lasci che lo siano”.
MemoryCard è probabilmente la cosa più bella che facciamo (anche se in realtà spesso e volentieri “facciamo” un cazzo e il lavoro è tutto di Francesco). È anche la cosa meno sensata, perché per produrre 5-10-15 minuti di audio ci sono ore di lavoro che poi tendenzialmente non si trasformano in ore di ascolto, essendo in buona sostanza un “concept podcast” che i videogiochi li tocca quasi per sbaglio.
A Fra però sembrava il modo migliore per raccontare Ender Magnolia. E quindi anche se lo sforzo non ha senso guardando ai numeri ce l’ha guardando a come l’atto di creare una MemoryCard ci fa sentire.
Chi non ascolta si perde quello che è davvero Gameromancer, senza le battute edgy e le esagerazioni per il meme.
Perdoname HiDio por mi vida loca
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Leviamoci subito il dente: non ho mai giocato la saga di Metal Gear Solid, o almeno non l’ho mai giocata “come si dovrebbe”.
In che senso? Nel senso che giocai il terzo capitolo nel 2005, pausa, giocai il quarto nel 2008 senza capirci un cazzo, altra pausa e poi giocai Rising: Revengeance. Fine.
Ci avrai capito un cazzo quindi. Si, più o meno la summa è questa. Perdonami (Hid)Dio perché ho peccato.
Un po' mi sento in colpa per tutto questo ma nemmeno così tanto, vuoi perché all’epoca i giochini me li dovevo procacciare a trenta kilometri da casa e un po' perché gli stealth proprio non erano il pane mio. Forse è anche per questo che ancora oggi sono molto più gasato all’idea di un Rising: Revengeance 2 che a un nuovo capitolo della saga principale, ma il non aver mai cercato l’occasione di recuperare il pacco completo è un po' una nota rossa nel mio curriculum vitae da videogiocatore.
Veniamo alla seconda domanda: com’è che ti sei giocato il terzo senza aver mai vissuto gli altri?
Beh, al di là della scarsa reperibilità dei titoli PS1 che mi ha accompagnato nei primi anni da videogiocatore c’è una storia, ed ha come co-protagonista un mio ex compagno delle elementari che di Metal Gear ci masticava parecchio e ne parlava spesso, e che all’uscita del terzo mi convinse a comprarlo per recuperare la storia sin dal principio per poi ripartire con la saga principale.
A saperlo prima che Sony avrebbe adottato la politica del “non ce ne frega un cazzo della retrocompatibilità” provabilmente mi sarei svegliato prima, ma tant’è.
E un ricordo che mi è rimasto particolarmente impresso è proprio di come ‘sto mio amico mi desse suggerimenti e spiegazioni, misti anche a qualche amichevole sfottò quando l’avventura mi mise davanti quel vecchio bastardo di The End che non ne voleva sapere di farsi da parte per farmi proseguire. E fu lui a spiegarmi il trucchetto del portare avanti la data della PS2 dicendomi “se sei scarso fai così”.
Era geniale ‘sta cosa, lo è tutt’oggi. E adottai questa tecnica per tutte le mie run successive cercando di raggiungere il grado di valutazione finale massimo come il mio amico, cosa che non mi riuscì mai perché lui era davvero di un'altra galassia rispetto a me.
Comunque alla fine il gioco mi piacque, e anni dopo decisi di prendere il 4 e giocarlo senza capirci un cazzo, lasciandomi pure a bocca asciutta per recuperare quelli precedenti per una “Legacy edition” lasciata sullo scaffale di una nota catena di rivendita di videogiochi usati al prezzo del nuovo. Questo mise una mezza lapide sulla mia voglia di recuperare il tutto, e l’altra mezza la mise l’HD Collection che comprai parallelamente per rigiocarmi il 3, ma che non mi diede manco la metà delle emozioni che mi regalò l’originale a suo tempo.
Altri tempi, altre sensazioni, altrə noi probabilmente. Che come la guerra cambiamo.
Comunque, fast forward ad oggi che tra capo e collo mi è arrivata l’occasione di recuperare ‘sta maledetta saga, e a ‘sto giro non intendo farmela sfuggire di nuovo.
Davide e Pietro si sono accollati l’ingrato compito di farmi da Major Zero (che mi pare di aver capito che ad una certa diventi pure una specie di antagonista eh, ma non lo so) e minacciano di trasformare le mie richieste di spiegazioni in content. Si prospettano settimane di merda per loro, ed io voglio parlarne e scriverne con voi e per voi. Podcast, blog, dove cazzo capita capita ma voglio farlo, tempo di finire ‘sto calvario chiamato Final Fantasy 7 Rebirth.
Cercherò di non farmi aspettare. D’altronde “that’s a Snake line”.
Quand’è stata l’ultima volta che hai detto “wow” davanti alla Play?
Mi sono accorto che l’ultima volta che ho pensato “cazzo, allora è questa la next-gen” era il marzo del 2014. Stavo giocando Infamous Second Son e finalmente avevo davanti qualcosa che rendeva PS4 degna di quel 4, nominalmente maggiore di 3 ma fino a quel momento fin troppo uguale.
E poi? Basta. Un gran cazzo. La legge di Moore ha smesso di funzionare per i processori e in modo molto simile abbiamo smesso di vedere le nostre vite sconvolte ogni 18 mesi. Sì per carità, il progresso c’è, ma riguarda sempre maggiormente questioni di design e di UX e di QoL e sempre meno “il graficone”. Lì abbiamo saturato.
5€ per ascoltare, oppure attiva la trial gratuita e sparati tutti e 159 i Gameromancer col Rolex™ così, aggratis per 7 giorni, e poi decidi se valiamo o no la spesa.
Già pagato? Bene, allora slurpati l’episodio comodamente su Spotify. Ti basta collegare i due account.
La sai la differenza tra Scurati e Stellar Blade? Che Stellar Blade adesso è uscito.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
E pure senza censure, è disponibile così come lo volevano gli sviluppatori e lo volevi anche te, che non vedevi l'ora di spararti 30 ore di tette e culi (o più probabilmente che sei ignaro di tutto il discorso attorno alle tette e ai culi nei videogiochi). È giustissimo che Stellar Blade sia uscito, sia chiaro. Molto meno giusta è la censura di Scurati sulla televisione pubblica, e da qui la domanda che sorge spontanea è una.
Perché per Scurati non hai detto un cazzo e invece per difendere 'sto giochino (adesso che è uscito si può dire?) mediocre hai fatto attivismo come i pazzi?
La risposta che mi sono dato io è che a te della libertà di parola e del "non si può più dire niente" non frega una sega. Ti frega che il tuo culo – c'entrano sempre i culi, assurdo –stia al riparo da ogni possibile giudizio e presunto senso di colpa per aver detto o fatto qualcosa che in cuor tuo sai benissimo essere sbagliata o problematica.
Vuoi la licenza di dire e fare il cazzo che ti pare senza conseguenze. Solo che guarda un po', "la tua libertà finisce dove inizia quella degli altri". Lo diceva già Kant due secoli fa.
E il fatto che qualcunə "dall'altra parte" (si, continuiamo a dividere il mondo in fazioni, ha funzionato così bene fino ad oggi no?) possa aver ecceduto andando contro questo principio non ti autorizza a fare altrettanto. Riconosci che da che esiste il videogioco te il privilegio di vedere tette e culi l'hai avuto e continui ad averlo e che oggi questa cosa possa dare fastidio.
Se t'arriva la merda addosso perché vuoi giocare il giochino questo non svilisce la causa. La causa rimane giusta.
Soprattutto in un mondo in cui abbiamo deciso di cancellare Scurati e tu non hai fatto un cazzo.
L'ultima volta che abbiamo parlato di giochi investigativi c'è stato lo sfottò generale di chi elencava titoli a cazzo pensando di fare la figura di quellə che ne sanno.
di Davide “Celens” Celentano
Salvo, però, non rendersi conto che, nella quasi totalità dei casi, i prodotti menzionati erano semplicemente titoli narrativi di vario genere la cui storia incidentalmente era incentrata su un delitto o, ancora più genericamente, un mistero di qualche tipo.
Solo due persone (una delle quali era il buon Calzati, quindi vale?) hanno parlato di The Case of the Golden Idol, che io ad onor del vero avevo già adocchiato e wishlistato su Steam da mesi.
Beh, l'ho finalmente recuperato e, che dire, se non l'avete giocato (o, peggio, non l'avete apprezzato) mi dispiace ma non siete di certo tra quellə che ne sanno.
Finalmente mi sono sentito davvero come un detective, anche se un detective che può investigare in maniera atipica, con lo scenario freezato e ad eventi appena accaduti. Una difficoltà che si basa non tanto sulla complessità della soluzione ma sulla modalità di ricostruzione della stessa, che risulta sempre incredibilmente soddisfacente.
E un po' lo capisco come si sente il signor Cloudsley verso il suo prezioso idolo perché anche io, per una settimana buona, sono stato ossessionato da ‘sto cazzo di videogioco.
La vita è come Nintendo Switch: fa schifo, ma ti frega con quelle due o tre feature che la rendono must buy.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
La maggior parte del tempo è persa. 8 ore al sonno, 8 al capitalismo, 2 o 3 in stronzate. Ma poi ogni tanto nel vano finisce quella cartuccia e sai che sarà come quando hai giocato la prima volta Breath of the Wild. Vale la pena accontentarsi della risoluzione infima, del frame-rate sub-ottimale, di tutte quelle rotture di cazzo che qualcuno ha deciso per noi si dovessero chiamare "crescere".
Vale la pena perché poi di tanto in tanto esce quel gioco, arriva quel messaggio, riesci a stare un po' con quella persona. E sei felice pure a 540p.
Anche perché in fondo 540p sono un'enormità rispetto allo schermo di Game Boy.
Lo stesso qualcuno che ha deciso che crescere implicava mutui e bollette ha stabilito che si stava meglio prima, ma se ci pensi bene vedrai che è una cazzata. "Prima" vuol dire Super Man 64 a 140mila lire dopo aver fatto 20km e ritorno per rimanere fottuto. "Oggi" vuol dire Mario Kart 8 con gli amici che sei riuscito a tenerti addosso dopo le superiori, vuol dire rimanere sorpresi dal fatto che The Witcher 3 giri su questo tostapane, vuol dire poter fare le nostre scelte. Sbagliare, se serve. Ma che bello è sbagliare con le proprie forze?
Queste sono le vere feature must-buy. Questa è la difficoltà normale che possiamo finalmente avviare, e in culo a chi ci consigliava di giocare a easy.
Se ogni tanto fa schifo è solo parte dell'esperienza. Prima o poi esce sempre un Breath of the Wild.
E se non esce ci possiamo accontentare di un sacco di piccole cose indie. Alla fine sono quelle a portare la giornata a casa, no?
Spammini Tattici Nucleari™
Reaction a: Final Fazio La7 Remake
Sul crowdsourcing sovversivo™ del blog si ospita tutto. Inclusi i dissing alle cose che Gameromancer dice, perché per una critica sana è necessario il contraddittorio. Questa volta è successo che la newsletter di settimana scorsa ha tiltato Riccardo “Lighningcloud” Minisola.
Leggi e scopri perché →
Retrogames e turisti: la rovina dei recycle shop giapponesi
Gran bel pezzo di
su , mi ha proprio aperto i chakra.PEPPE GRINDR (aka la rece di Pepper Grinder)
Io e Calzati ci siamo cimentati in un’audiorece di coppia. Assecondando il nuovo corso del podcast, te la becchi sul feed principale. Settimana ricchissima questa per il content, oh.
E anche la prossima mesata promette di essere ricchissima. Mercoledì torna Dissidenza Critica, in una nuova versione podcastara che farà la giuoia di chi è orfano di qualche dialogo attorno ai massimi sistemi del Game Design. Si parla di Remedy, ma non spoilero altro. Non necessariamente perché mi sono rifiutato di ascoltare l’episodio.
Abbiamo in ballo anche un paio di Monografie. Una è un “Calzati racconta” formato classico di quelli che per qualche motivo alla gente piacciono tanto. L’altra è probabilmente il contenuto multimediale su cui ho messo più effort nella mia vita.
Qualche mese fa è successo quello che è successo, e Fra per un periodo si è preso una pausa. Di conseguenza, mi son dovuto caricare sulle spalle quello che faceva lui. Di conseguenza, ho dovuto imparare quantomeno la base del montaggio audio. È stato un momento pesante, probabilmente il peggiore da che Gameromancer siamo soprattutto io e lui. Ma senza passare attraverso quella tempesta non avrei probabilmente mai sfidato la zona di comfort che mi ero costruito. Se MemoryCard è tornato a vivere, se adesso ogni tanto su TikTok esce qualche contenuto del cazzo e, soprattutto, se il 22 maggio andrà on air questa cosa per cui mi sono veramente rotto il culo, è perché s’è attraversata una crisi che ha mostrato anche la faccia dell’opportunità. E penso sia stata colta.
Al solito, grazie a chi è arrivato qui in fondo. Grazie a chi paga. Grazie a Dipi di esser venuto again in podcast e grazie a Pulciaro che ormai è la prima persona al mondo a leggere queste parole ogni settimana.
Ci risentiamo mercoledì. Ci rileggiamo lunedì prossimo. Se ti va, litighiamo pure su Telegram.
Ma il problema del mobile è che nessuno parla di Candy crush con cognizione di causa, ma anche di roba come subway surfer.
C'è un mondo che guadagna tantissimo e tuttə lo stanno ignorando dal punto di vista storico e culturale.
Specialmente noi videogiocatorə, che snobbiamo e schifiamo questi prodotti: una sorta di elitismo culturale che probabilmente scaturisce dall'innumerevole monnezza uscita per il DS e la Wii all'epoca, ma che non per questo va ignorata.
Richard, comunque fanno bene a prenderti, metterti sulla sedia e a farti la cura Ludovico con Metal Gear.
Fatelo partire dai capitoli MSX!!
Un giorno giocherò i primi 2 capitoli di MGS