"È praticamente Bloobdorne 2"
E altre stronzate scritte in questi giorni da psicosi collettiva per Switch 2
Se fossi uno dei tanti pagliacci che si fa le seghe davanti allo specchio – o più prosaicamente nelle stories di Instagram – che appesta questo settore ti direi che Gameromancer prima di parlare di Switch 2 si è preso il suo tempo.
Abbiamo aspettato comunicati e conferme, letto anteprime e hands on, guardato ore di Treehouse e discusso ferocemente tra di noi prima di mettere in piedi qualunque cosa. Queste cose le abbiamo fatte davvero, eh, ma ne parliamo solo oggi per un motivo preciso: queste menate non le facciamo per lavoro.
Poi chiaro, non pisciamo dal ginocchio e quindi consapevoli che parli per ultimo provi quantomeno a parlare meglio. Cioè, al netto del fatto che sei Gameromancer e parlando farai sempre battute al limite della decenza.
Dopo i podcastini, comunque, La Voce della Ribellione™ di questa settimana è quella di Davide “Celens” Celentano, l’uomo ombra del videoludicamente scorretto che però quando parla non la tocca piano. Toccarla piano è per deboli o per wannabe registi di show videoludici giapponesi.
[podcast] Mario Kart World non è Forza Horizon e altro di Switch 2 raccontato con calma
Nintendo apre quello che non lo sappiamo ma sarà uno dei reveal di una nuova console peggiore da anni a questa parte con Mario Kart World e il durello è inevitabile. Sogni finalmente un Mario Kart moderno, sul modello di Forza Horizon o quantomeno di Burnout Paradise, la grande mappa open world piena di eventi che puoi esplorare con la cumpa di amici (che detto così sembra The Crew spiegato bene).
Poi viene fuori che l’Open World in realtà è una modalità a parte rispetto ai soliti Grand Prix e non si capisce bene a che cazzo serva.
Ad un certo punto sembra che Nintendo abbia osato lì dove Sony ha ritenuto che 5 milioni di copie non fossero abbastanza, in spregio al fenomeno di culto che s’è radunato attorno all’IP. Quella IP, il Miyazaki che abbraccia il gotico, l’orrore cosmico, i punti intuizione che ti rendono sempre più pazzo.
Poi guardi i modelli poligonali che sembrano usciti da Dark Souls Prepare to Die (2012). E l’orrore diventa The Duskbloods, perché non ci vuoi credere che Miyazaki stia facendo quella roba lì.
E insomma ne hanno già parlato tutti, ma nessuno ne ha parlato come ne abbiamo parlato noi. Sparati ‘sto checkpoint per fare un po’ il punto della situazione su Switch 2.
[DLC] Le Terme di Caracal
Abbiamo parlato col papà di Star Overdrive. Se non sai cos’è, studia.
Caracal Games sta facendo un giochino. Che poi tanto “ino” non è, nel senso che ok, in un periodo storico in cui abbiamo normalizzato le 200 ore di Assassin’s Creed Valhalla 15 ore di gameplay sembrano poca roba, ma bisogna considerare che questi sono andati da Nintendo a mostrare la mercanzia e Nintendo ha risposto “domo arigato”.
E quindi morale della favola Star Overdrive è finito in due Nintendo Direct e a Kyoto ci credono un sacco.
Ed è facile credere in Star Overdrive, dopo aver preso un po’ di familiarità con l’hoverboard e aver intinto le dita nei dungeon giocabili della demo. È facile perché ci rivedi un po’ di Breath of the Wild, un po’ di Monster Hunter, un po’ di Tony Hawk perfino.
Ne avrà per 15 ore? Per ora possiamo dire che Tommaso Bonanni, che di Caracal Games è il CEO e di Star Overdrive il babbo, ne aveva per un’oretta. E l’abbiamo registrata. Goditela.
Per un parere più critico sul gioco, tocca aspettare che ci giochiamo.
[segamentale] PvPvGiornalismoVideludico
di Davide “Celens” Celentano
I fuffa-guru del web saranno profondamente orgogliosi di noi: abbiamo pensato talmente tanto intensamente a Bloodborne 2 che alla fine è arrivato davvero. Cos'è questa, se non legge dell'attrazione in tutta la sua purezza?
Peccato che forse più che pensarlo ce lo siamo proprio immaginato e basta.
È stato sufficiente leggere "From Software" e "blood" nello stesso trailer e via di wishful thinking, che tanto ormai è abitudine diffusissima quella di vivere nella realtà che si è scelto di costruirsi attorno.
Sì, ok c'è anche qualche scorcio molto simile a Yharnam, ma se è per questo il 90% di quello che si vede sembra un insieme di asset riutilizzati da TUTTE le precedenti produzioni From, che è poi pratica abituale della software house e di cui ci si è, peraltro, sempre lamentati.
Oltretutto è stato da subito evidentissimo che non si trattasse di un classico souls-like, ma di una roba ibrida strana, come poi verrà confermato dai primi articoli in merito, i quali parlano di un "action PvPvE focalizzato sul multiplayer".
Quindi capisco la suggestione e il meme che si autoalimenta, ma per ora direi che quasi tutti gli indizi portano a una roba completamente nuova che non ha niente a che vedere con Bloodborne e che non ha molte possibilità di esserne "erede spirituale". Anche perchè, pur non usando per ovvi motivi lo stesso titolo, credo che Sony avrebbe comunque qualcosa da ridire in fatto di copyright.
Ma la cosa più deprimente da constatare è la dinamica ormai consolidata di chi questi deliri dell'utenza non solo non li indirizza verso la logica o un ragionamento più consapevole, ma addirittura li alimenta.
Sì, perché alla fine chi ci guadagna davvero da tutta questa incredibile caciara, comunque, sono sempre loro: gli addetti al marketing e alla pubblicità e i "giornalisti" di settore. Che poi è come dire la stessa cosa.
E se sui primi possiamo sollevare un legittimo "e grazie al ca", sui secondi siamo, come al solito, al ridicolo. "Sulle orme di Bloodborne", "simile a Bloodborne" si legge sui maggiori siti di settore, fino ad arrivare perfino al più audace "il trailer ci mostra che è praticamente Bloodborne 2".
Difficile determinare dove finisca l'incompetenza e dove inizi la sfacciata disonestà intellettuale. Quello che è facile determinare è che siamo davvero arrivati al completo sdoganamento della presa per il culo del pubblico in cambio di una manciata di clic. E non ci siamo manco precisamente accorti del momento in cui è diventata normalità.
Come al solito l'unica cosa che possiamo fare è non farci risucchiare dal contesto. Non dare per vero o scontato nulla di quello che si legge o sente in giro, guardare tutto con i nostri occhi e la nostra sensibilità, spingere chi ci sta intorno a fare lo stesso.
È faticoso e si rischia di isolarsi, sì.
Ma almeno non spenderemo mai 5 piotte con la convinzione di trovarsi tra le mani una cosa che in realtà non esiste.
[che succ nei giochini questa settimana?]
Sarai contento che adesso il gaming tornerà ad essere per pochi, no?
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
L'idea di tutta quella gente che per anni te l'ha menata con il woke il DEI e l'inclusività e che domani non si potrà permettere 90€ per un videogioco te lo fa proprio venire duro.
Finalmente tornerà ad essere un hobby per pochi, very appassionaty che nella vita non hanno nient'altro che i videogiochi e quindi sono disposti a fare follie pur portarli nelle loro case.
Anche perché solo un videogioco entrerebbe consenzientemente in quelle vite.
Sarai contento di non dover più sopportare i bimbiminkia nelle chat. Di non dover più essere costretto a fare gatekeeping perché finalmente i cancelli adesso sono finalmente chiusi. Ai bimbiminkia restano giusto Fortnite e Roblox e poco male se l'ultimo è una miniera per minori da mettere a lavorare, "i coglioni vanno inculati" vale a tutte le età.
Sarai contento quando tutto verrà venduto a 90, 100, 120 euro e per compensare il calo delle vendite fisiologico le aziende inizieranno a infarcire i giochi di contenuti generati con l'IA, adv nei cartelloni pubblicitari di Los Santos e meccaniche sponsorizzate da Monster Energy come in Death Stranding. Con la differenza che a morire così saranno proprio i videogiochi.
Sarai molto meno contento quando capirai i danni che hai fatto legittimando tutto questo convinto che tanto, a te, nessuno avrebbe negato i tuoi privilegi.
Perché a differenza di un videogioco nella vita vera non esistono patch per rimediare ai tuoi errori di programmazione.
Ho trentacinque anni e non mi hanno mai insegnato a fallire.
di Richard “Amaterasu” Sintoni
E l'ho fatto un disastro di volte eh. Ho pigliato una valanga di botte dalla vita in generale, tante che ne ho perso il conto da un bel pezzo. Però nessunə mi ha mai spiegato come rialzarmi, ho dovuto impararlo da solo. O almeno trovare qualcosa che me lo insegnasse, che fosse la motivazione di Peter Parker al voler essere migliore o quella merda di Demone Capra di Dark Souls.
Posso pure dire che From ha fatto anche cose buone sotto sto punto di vista.
Poi apro i social e vedo le vite perfette di altre persone perfette. Guardo il notiziario e vedo il percorso universitario perfetto di una persona perfetta. E per un momento capisco che quella perfezione io non ce l'avrò mai.
Poi il momento successivo è passato tutto, però quell'attimo-quel parry mancato-quella schivata sbagliata la sento tutta sulle gambe. E mi chiedo se pure Peter Parker ce li ha mai avuti sti momenti di defaillance e sconforto.
E si, ce li ha avuti. E pure più dei miei, molto più dei miei.
Lui poi ce l'ha fatta a essere migliore. A essere IL migliore per quel poco che mi riguarda.
E allora mi chiedo: perché cazzo nelle scuole fanno lezioni sulla Bibbia invece che su Spiderman?
Com'è che adesso che anche Black Myth Wukong è diventato politico non ti lamenti?
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
A ridosso dell'uscita l'anno scorso Game Science, lo sviluppatore, aveva mandato il gioco ai vari content creator solo previa accettazione di un accordo che impediva loro di associare Wukong a temi politici. La reazione media era stata grossomodo "giusto così, finalmente qualcuno che si oppone a queste cose, noi vogliamo giocare ebbasta!11!".
Qualche giorno fa però succede che l'Esercito Popolare di Liberazione (le forze armate della Repubblica Popolare Cinese) organizza delle esercitazioni di massa attorno a Taiwan.
E decide di pubblicizzare il tutto con un video che alterna riprese dei suoi velivoli a gameplay di, indovina un po', proprio Black Myth Wukong.
Nemmeno del gameplay a caso, eh, ma una clip dove Wukong mena come un fabbro – dopo essersi moltiplicato – una rana, riprendendo il racconto della rana sul fondo del pozzo della tradizione cinese. Quella storia racconta di come la rana, accontentandosi di vivere nel pozzo, non sia consapevole di quanto sia vasto il mare. Che insomma, applicata alla questione Cina-Taiwan sembra una dichiarazione di intenti abbastanza inequivocabile.
Rispetto alle reazioni per la censura al day one qua però al momento tutto tace. I siti di videogiochi non ne parlano. Nessun videogiocatore si oppone a questa strumentalizzazione politica del gioco "che voleva farci giocare e basta".
E quindi, come al solito, diffida da chi ti dice che vuole fuori la politica dai videogiochi, perché si dimentica di specificare quale politica vuole fuori.
E di solito quella pro-regime gli va benissimo.
[ma da dove mi informo?]
Al solito, se non lo hai già fatto ammolla un follow su Instagram, Tiktok e pure su YouTube. Escono dai 3 ai 5 contenuti alla settimana in formato Amanda Reel, uno o due podcast e ogni tanto qualche altro long form.
Se vuoi supportare la causa della ribellione (ovvero darci dei soldi) c’è Patreon. E per chi paga la tier “Gameromancer Col Rolex” questa settimana il menu prevede…
[rolex™] Born to be MHWild
di Richard “Amaterasu” Sintoni
Oh, è passato un mese dalla release e siamo alla vigilia del primo update col mostrone nuovo e ancora non s'è parlato un cazzo di cosa sta diventando Monster Hunter. Nel senso che secondo me il titolo sta prendendo una piega diversa, e che vale la pena un attimo farci due pensieri.
Insomma, provo a fare il "je suis montè" della Ribellione.
Con 1€ puoi entrare nel gruppo Telegram privato dove facciamo un sacco di discorsi attorno ai massimi sistemi del videogiuoco, ed è la tier più fica e più utile. Ogni tanto ci scappa pure qualche contenuto extra, tipo le puntate del nostro podquiz Vinci il Giochino;
Con 5€ sblocchi i nostri Gameromancer col Rolex, dei mini-episodi dove facciamo approfondimento o solleviamo domande filosofiche più o meno ispirate dai giochini;
Con 10€ puoi ascoltare la puntata del podcast del lunedì in anteprima, senza censure e anche in formato video.
[spammini] Il lavoro della sviluppatrice di videogame
È uscita questa intervista a Lara Gianotti di Antab che insomma, se non conosci lei (ma pure l’altro founder di Antab, Andrea Tabacco) rimedia. Antab è un team che ha fatto cose fichissime e che su Gameromancer abbiamo avuto il piacere di avere più e più volte quindi c’è del bias in quello che dico, ma pigiare play è gratis.
E giocati Foreclosed che nonostante quello che si dice in giro è un bel giochino.
Bisognerebbe fare un discorsone sui prezzi di Switch 2. Vedo tanta gente che sta banalizzando e polarizzando il discorso a botte di “se non te li puoi permettere non li compri” e “è ingiustificabile Nintendo merda”.
Sono sempre d’accordo con “Nintendo merda”, ma il punto della questione è più generalizzato, i videogiochi lo riflettono e basta. E il punto della questione è che il capitalismo sta diventando sempre meno sostenibile ogni giorno che passa.
I videogiochi sono “un bene di lusso” e sono superflui. Non ti scaldano la notte quando fa freddo, non ti riparano dalle intemperie, non ti sfamano quando hai fame e abbeverano quando hai sete. Però fanno parte di quella cosa che ci distingue dalle altre specie viventi note nell’universo.
Chiamala arte, chiamala cultura, chiamala anche solo intrattenimento, ma i videogiochi sono una parte di qualcosa di non necessario che però allo stesso tempo dà senso all’esistenza.
Mi fermo qui non tanto perché non ne ho da dire, ma perché vorrei che tu che stai leggendo riflettessi su queste parole. Che provassi a pensare cosa avrebbero significato per un te più giovane, più squattrinatə, più pezzente, videogiochi venduti a 90€. Cosa saresti senza i cestoni della SME coi Doppia-A a pochi spiccoli dove hai scoperto gente che poi è diventata Ninja Theory.
Prova a pensare quanto sarebbe diverso un videogioco dove tutto questo non può succedere più e ha ragione il CEO di Netflix a dire che “un bambino di oggi mica sogna la PlayStation 6”. Prova a pensare quanto le altre PlayStation, le Nintendo (come le chiamava tua madre) e quelle cose lì sono state il tuo pensiero felice che ti permetteva di volare.
Pensaci. Poi se ti va ne parliamo.
Cosa succederebbe se i typo avessero dei sentimenti? Succederebbe che sarebbe il bambino cattivo di Toy Story che cerca di far volare nella stratosfera Typo Lightyear legandolo ad un razzo. O a una gomma da cancellare. E succederebbe che allora leggeresti ogni settimana una newsletter piena di refusi e altre bestialità.
Perché non giochi wukong? Perché tuttə quellə che mi dicono che non sia un gioco con connotazioni politiche mentono spudoratamente anche perché non hanno ancora capito che non esprimersi politicamente è una scelta politica di appoggiare silenziosamente la maggioranza.