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Il SeriesGate, l'8 m'arzo anche se la vita fa schifo e Returnal si sconta vivendo
Il podcast videoludicamente scorretto di questa settimana suona proprio bene. Sarà che c’era ospite Filippo “themiditamer” Vicarelli, compositore dii musica per giochini indie piccini che sicuramente hai giocato perché nzomma sotto quel tram chiamato Vampire Survivors ci siamo finiti tuttə.
Vuoi sentire l’Alteri che ciancia di musica & giochini? C’è questo pezzo dall’Antica Riserva Gameromancer™;
Se ti è piaciuto l’episodio ma anche se ti ha fatto cacare viva le metriche ammolla le 5 stelline su Spotify. Se non usi Spotify sappi che siamo pure su Apple e Google Podcast, ma ti consideriamo un barbone.
Abbiamo perso il Gamergate, dobbiamo vincere il Seriesgate.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
Il mondo ha scoperto che The Last of Us è una roba woke (non vi sfugge niente, tutta la terza puntata è basata su uomini barbuti che limonano on-screen) e a qualcuno proprio non va giù. Qualcuno con la "o", ovviamente, perché le lamentele arrivano sempre invariabilmente da parte di quella specie a rischio che sono i maschi etero cis.
Nella puntata di settimana scorsa è venuto fuori che Ellie è lesbica. Come sapeva già chiunque avesse giocato Left Behind (che in uno slancio di originalità è anche il titolo dell'episodio).
Ora, la censura nei Paesi dell'area mediorientale, quelli dove durante il Pride Month guai a cambiare la fotina profilo di Twitter mettendo il logo aziendale versione arcobaleno, me l'aspettavo. Figurati se diciamo alle loro donne che possono sforbiciarsi per i fatti loro e i cazzi non gli servono, 'che da queste parti se hai un utero vali più o meno quanto uno stronzo lasciato morire per costruire gli stadi per i mondiali FIFA.
Quella che proprio non capisco è la narrativa qua nell'Occidente civilizzato per cui è sbagliato mostrare una quattordicenne fr0ci4 alla tele.
Ti stupirà sapere che il lesbismo non è un morbo che contrai in età avanzata e, guarda un po', può riguardare anche lə bambinə. È solo positivo che l'intrattenimento finalmente mostri l'orientamento sessuale per quello che è: uno dei miliardi di aspetti che caratterizza una persona, non diverso dal colore dei capelli o dal gruppo sanguigno.
Rewiew-bomba pure quella che è la serie evento tratta dal videogioco evento del tuo cuore perché Neil Druckman ti ha tradito per assecondare la sua agender politica.
Dilettati pure nel provare a convincerci che "qualcuno sempre con la O deve pensare ai bambini", che messa per iscritto così suona pure un sacco creepy. L'altra volta sei riuscito a vincere e hai fatto fuori (hai fatto male a) un sacco di persone che non volevano altro che il diritto di poter dire quello che pensavano attraverso le loro opere. Questa volta no. Non ci caschiamo più, non ti concederemo il beneficio del dubbio o l'alibi facile della teoria del gender che deve stare fuori dalle scuole.
Questa volta ti etichetteremo per quello che sei, visto che ti piace tanto etichettare lə altrə: omofobo.
E speriamo di farti sentire come le minoranze che odi.
Vi aspettate un discorso che celebri la donna.
di Maura “Mewra” Saccà
Un discorso un po' femminista magari, che riconosca il doppio cromosoma X come una benedizione e si scagli contro la mercificazione delle sue portatrici. Che oltre a guadagnare meno degli uomini, spesso devono pure nascondere di essere giocatrici per evitare che qualcuno poi esca cazzi in chat – quando ti va bene.
Però sarebbero tutte fregnacce.
Intendiamoci, è verissimo che l'industria dei videogiochi tratta in modo insano noi donne. Ma appunto per quello, fareste mai commemorare il Giorno della Memoria da dei nazisti?
I videogiochi ci hanno cresciutɜ con dei modelli femminili pessimi. Damsell in distress, donne-oggetto, vabè andatevi a recuperare i video di Anita Sarkeesian che me so pure sfregnacciata la fregna ogni volta di spiegarvi sempre le stesse cose.
Quello che possiamo fare è riconoscere che siamo tuttɜ parte del problema, non è che se non ti masturbi su Bayonetta allora tutto bene ok? È il bare minimum.
Non è che se non hai ammazzato le sex workers dopo essertele scopate su GTA allora ti dobbiamo dare la coccardina ok? È il bare minimum.
Cosa non è il bare minimum vi starete chiedendo? Bro/Amio lasciateci spazio per parlare.
That's it, ve lo giuro. Se non volete scendere in piazza con noi, guardatevi in giro, nelle vostre redazioni, nelle vostre riunioni, a lavoro.. e contate.
Vi basta solo contare, se la risposta è che il punto di vista è solo quello eterocisnormativo, fatevi due domande.
Io lo dico per voi cucciolotti, per non farvi troppo male al culo quando verrete sbalzati via dal vostro trono di cazzi, iniziate a guardarvi in giro e contare, non celebrare la statua di Aloy.
Non siamo noi che stiamo vivendo in una bolla, siete voi che siete rinchiusi nella vostra.
Perché noi ci siamo. E quando arriveremo, se non ci avete dato spazio, vi faremo tremare.
Returnal l'abbiamo ucciso due volte.
di Pietro “Phatejoker” Iacullo
E la prima posso capirlo pure: lanci un giochino su PS5 in un momento storico in cui PS5 la puoi comprare solo dai bagarini (a più o meno il prezzo in cui te la vendono ora i negozi coi loro fantasiosi bundle, ma va bè) e non se lo fila nessuno. Tanto più che non ha i connotati del gioco evento, non ha il rumore e il furore di un Kratos o il logo di una Naughty Dog sulla copertina.
Housemarque alla fine è quella casa finlandese dei giochini arcade belli ma che non hanno mai tirato per un cazzo, cosa pensavi succedesse?
È successa quella che è probabilmente la cosa migliore che abbia giocato su PS5, forse la migliore di questa nona generazione mai decollata davvero. Un roguelike, roguelite, come te pare, con una Quality of Life PAZZESCA e capace di raccontarsi attraverso le meccaniche di gioco. "Hai abbandonato Helios", recita l'HUD ogni volta che si lascia l'area iniziale. Sono i sensi di colpa di una Selene in fuga dalle sue responsabilità, un inferno dantesco al contrario dove non c'è nessuna natural burella, solo orrori manifestati nel tentativo di scontare la morte vivendo.
È successo che ci siamo dettə tuttə che doveva uscire su PC. Su PC sì che una roba del genere può andare da qualche parte. Su PC i Rogueli*e vanno forte. #EInfatti.
Abbiamo ammazzato Returnal per la seconda volta qualche settimana fa, quando incapaci di tenerlo vivo per più di un paio di giorni l'abbiamo sepolto di nuovo nel suo simulacro di celle di memoria nei nostri dischi a stato solido. Scaricato, avviato, giochicchiato e poi condannato di nuovo al nulla.
Abbiamo dimostrato a noi stessi che il problema non era la piattaforma, no, eravamo noi.
Noi che diciamo sempre di volere qualcosa di nuovo, mentre ci attacchiamo a qualcosa di vecchio. Noi che siamo bloccati nei nostri personalissimi loop, incapaci di abbandonare la zona di comfort anche quando diventa Atropo.
A quanti altri videogiochi che mi hanno dato così tanto dovrò sopravvivere?
Questa settimana il Maurarcato si appropria del mercoledì per un follow-up della live di settimana scorsa sulla comunicazione. Giovedì invece ci scappa un mezzo Fa(p)mitsu – cioè tipo che raduniamo tot persone che hanno giocato il giochino per fare la livecensione – su Returnal. Se non segui GameromancerLive sei merda, diciamocelo.
Ti sei perso le live della scorsa settimana? Vuoi vederci demolire Tommaso Felici di DrCommodore? Ti annoi e non sai che cazzo fare della tua vita? Su YouTube carichiamo le repliche delle nostre stronzate
Spammini Tattici Nucleari™
Damiano Gerli ha deciso che è il momento di prendersi una querela parlando di quella sola ministeriale che corrisponde al nome di Gioventù Ribelle;
Matteo Pastori parla di wokeness videoludica su I Love Videogames, il sito dabbene del network Gameromancer;
Se capisci un minimo di inglese, c’è Warren Spector (si, quello di Deus Ex… E di Epic Mickey) che ragiona si chiede se i videogiochi debbano mandare un messaggio o non sia meglio usare altre forme mediali. Non sono d’accordo, ma il pezzo è molto fico;
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